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IMMAGINARIO
Valigie di vita.
La foto di oggi…

Tempo di lettura: 2 minuti

Le valigie, in questo momento, affollano camere, cofani e stive. Lui, una valigia, se l’è portata dietro tutta la vita. L’hanno aperta, suo figlio e sua nuora, quando lui se ne è andato. E dentro hanno trovato la vita di Arnaldo Pozza, sottotenente internato militare a Sandbostel Stalag XB durante la seconda guerra mondiale. Le istantanee scattate mentre era arruolato sui Balcani e il quaderno con appunti della quotidianità del campo di prigionia sono diventati un libro: “La valigia nascosta”, a cura del figlio Roberto Pozza, editore Tresogni di Ferrara. Dentro un po’ tutta la storia, ricostruita insieme con Sandra Travagli andando a cercare tra carte, immagini e ricordi di chi lo ha conosciuto: un uomo, le vicessitudini familiari tragiche e la capacità di vedere sempre in positivo ricordati da chi ha condiviso con lui quei momenti terribili e ne ricorda la pacata, riflessiva e sorridente umanità.

Il libro e i contenuti della valigia sono stati esposti al Museo del Risorgimento e della Resistenza, corso Ercole I d’Este 19, Ferrara

OGGI – IMMAGINARIO LIBRI

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Una valigia fa quasi da scrivania, poi conterrà foto, appunti, la vita intera di Arnaldo Pozza (foto dal libro “La valigia nascosta”)

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)