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IMMAGINARIO
Po, film e memoria.
La foto di oggi…

Articolo pubblicato il 18 Aprile 2015, Scritto da Giorgia Mazzotti

Tempo di lettura: 2 minuti


Un viaggio nel paesaggio del Delta del Po alla scoperta dei luoghi della guerra tra cinema e memoria. E’ il senso dell’escursione, gratuita, organizzata nell’ambito del progetto “Destinazione Parchi del Delta del Po”. L’itinerario di domani, domenica 19 aprile, vuole ripercorrere le tappe dove i film ambientati qui raccontano la guerra, l’occupazione tedesca, la lotta di liberazione, le operazioni militari della Linea gotica fino allo sfondamento del fronte nella primavera del 1945. Luoghi e storie che il cinema della seconda metà del ’900 ha immortalato attraverso alcune tra le pellicole più belle del neorealismo italiano. L’escursione è guidata da Anna Maria Quarzi, Istituto di Storia contemporanea di Ferrara. Per tutti i partecipanti schede sui luoghi dei film e sugli avvenimenti storici.
Partenza alle 8.30 di domani, dal parcheggio ex Mof di Ferrara (via Darsena). Pausa pranzo alle 12.50 alla Manifattura dei Marinati. Rientro a Ferrara verso le 18.30. Informazioni e prenotazioni al Servizio informativo del Parco, tel. 346 8015015, e-mail: servizioinformativo@parcodeltapo.it

OGGI – IMMAGINARIO STORIA

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Nelle Valli di Comacchio set del film “L’Agnese va a morire” di Giuliano Montaldo, 1976 (foto dal sito Parco Delta del Po)
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Casone vicino alla Stazione Foce ripreso nel film “L’Agnese va a morire” (foto dal sito del Parco Delta del Po)

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani