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IMMAGINARIO
Piazza sperduta.
La foto di oggi…

Articolo pubblicato il 30 Marzo 2015, Scritto da Giorgia Mazzotti

Tempo di lettura: 2 minuti


Una viuzza piccola, poco frequentata, sperduta in pieno centro cittadino. E’ la via dove – nel Cinquecento – abitava Bastianino. Sì, il pittore dei “Lampi sublimi” esposti in Pinacoteca, a Ferrara è cresciuto tra casa e bottega proprio qui, in una delle piazze più affascinanti e imbucate della città: la piazza intitolata ai fratelli Bartolucci, proprietà privata ma transitabile, scorciatoia che porta da via Boccaleone a via del Turco. E’ uno slargo ritagliato tra palazzi tanto maestosi quanto fatiscenti, a meno di cento metri da piazza Municipale. Una mini-Montmartre accanto alla chiesa di San Paolo, adesso inaccessibile, da dove provengono tante delle tele esposte e rivelate di questo pittore di un manierismo tutto padano, nebbioso, crepuscolare. Perché Bastianino, che all’anagrafe fa Sebastiano Filippi, nasce in una famiglia di pittori ed è lavorando alla bottega del padre Camillo, in questo pezzetto di città, che muove i primi passi, affiancato dal fratello Cesare. Fino a diventare il genio artistico “indiligente” ma così anticipatore di incerta modernità e drammatico romanticismo riscoperto dal critico e storico dell’arte Francesco Arcangeli e ora dalla mostra curata e voluta dalla direttrice della Pinacoteca nazionale, Anna Stanzani, prolungata fino al 31 maggio nelle sale interne e meno conosciute di palazzo dei Diamanti.

OGGI – IMMAGINARIO CITTADINO

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Piazzetta dei fratelli Bartolucci a Ferrara (foto Lauro Casoni sul portale Ferrara terra e acqua)
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La locandina della mostra con le opere di Bastianino in Pinacoteca
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Il Giudizio universale dipinto da Bastianino nel catino absidale del Duomo di Ferrara
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Opera di Sebastiano Filippi, detto Bastianino, in mostra a Ferrara

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani