Era il 24 gennaio 1916 e mentre ancora infuriava la Prima Guerra Mondiale, Ferrara dava i natali ad Arnoldo Foà, attore, regista, doppiatore e scrittore morto lo scorso anno. Nato in una famiglia ebrea (ma lui si professava ateo), questo “artista burbero” si trasferì in giovinezza a Firenze e poi a Roma, ma non dimenticò mai il luogo d’origine, come emerge dall’intervista che Giancarlo Dotto gli fece nel 2007 per la Stampa.
Ferrara, la città degli estensi, di Arnoldo Foà e di Vittorio Sgarbi.
«Amo Ferrara. Con Sgarbi eravamo amici ora non più, ha tentato di baciare mia figlia e non mi è piaciuto».
Sarcastico, pungente, originale, ha attraversato la storia del cinema, del teatro della radio e della televisione.
Dal Processo di Orson Welles alla Freccia Nera, dal doppiaggio di John Wayne al monologo del Novecento di Baricco.
«Vorrei solo dormire. Addormentarmi per sempre. Come mi sento a quasi 92 anni? Mi sento a pezzi, come mi sentivo da giovane. Niente di nuovo. Riconosco di essere vecchio solo perché me lo ricordano ossessivamente gli altri. Ma non mi lamento. Non ho mai avuto la vocazione all’infelicità».
Il prossimo anno sarà il centenario della sua nascita.
OGGI – IMMAGINARIO EVENTI
Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…
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Stefania Andreotti
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