Oggi alle 17 alla Sala Boldini, Via Previati 18 a Ferrara, nell’ambito delle celebrazioni del 70° della Resistenza, 1943-’45/2013-’15, ci sarà la proiezione gratuita del film Era notte a Roma di Roberto Rossellini.
Alle 21 sempre alla Sala Boldini ci sarà poi la proiezione Perfidia di Bonifacio Angius, unico film italiano in concorso a Locarno. Al termine incontro con Mario Olivieri, attore protagonista. Qui il trailer.
dalla recensione di Era notte a Roma di Aldo Spiniello per www.sentieriselvaggi.it
Era notte a Roma quando giunsero gli alleati e l’ansia della liberazione poté finalmente sciogliersi in un pianto a dirotto. Ed era una notte che durava, ininterrotta, ormai da mesi, opprimeva i destini della gente comune, un buio che incideva negli animi, modificandone i comportamenti e le relazioni. Adda passà ‘a nuttata, diceva, tra speranza e rassegnazione, Eduardo De Filippo. La resistenza non è l’impresa di quei pochi che prendono le armi e combattono: è una pratica silenziosa, che si esercita nella costanza del vivere giorno per giorno. Dopo il successo de Il Generale Della Rovere (Leone d’oro a Venezia nel 1959), Rossellini decide di tornare a Roma città aperta, per scrivere la pagina conclusiva della “sua” liberazione. Ma sconta ancora una volta il destino di essere sempre troppo avanti o troppo oltre, quel destino di chi riesce a pensare al tempo come a una manifestazione dell’eterno. Perché, nel 1960, non si può perdonare a nessuno la “presunzione” di tornare su dei fatti storici ancora intoccabili, senza più l’urgenza del presente (come era accaduto per Roma città aperta) o il filtro asettico della prospettiva ideologica (l’abbraccio eretico tra russi e americani). Ma Rossellini, come al solito, parla anche d’altro. Il padre del neorealismo è sempre più un figlio degenere per la critica italiana. Segno magnifico di una giovinezza eterna e pura. Il cinema di Rossellini racconta le sue storie e i suoi personaggi e solo attraverso questo sguardo intimo torna alla Storia. Perché non le idee astratte, ma l’uomo è la misura del mondo, del tempo e degli eventi. La guerra e la resistenza, osservati dalla prospettiva di due occhi che guardano al fondo delle cose, appaiono non solo e non più come questioni di teoria politica o di una presa di posizione militante. La guerra e la resistenza sono fatti del cuore, che sconvolgono e rimettono in moto l’animo delle persone. La tragedia di un’epoca e di una nazione viene illuminata e prende forma dal fuoco di un melodramma privato, le cui faville bruciano e ridefiniscono i contorni del racconto, del contesto, del campo e del fuori campo. La Storia scorre, ma il suo incedere è scosso dalla tensione e dalla lotta di quei sentimenti perpetui, su cui si concentra ogni zoom possibile. Gli stessi ideali, la pace, la fratellanza, la libertà, nascono da un’ansia interiore. La presa di coscienza, se c’è, non è mai pensata a priori, ma è il prodotto lento e faticoso di un vissuto. Esperia non sa, non capisce, va avanti come può, ha paura, sbaglia e si dispera. Ma in ogni caso vive e perciò cambia. Cambia perché le batte il cuore e la obbliga a uno slancio che, se avesse ragionato freddamente, non avrebbe mai avuto. E proprio quello slancio svela la possibilità di una ricostruzione, di un umanità condivisa aldilà barriere di qualsiasi codice astratto di regole. Il linguaggio non è solo il suono informe delle parole, è qualcosa di terreno e carnale, si esprime nei volti, nelle rughe e nelle lacrime. Ogni essere, vibrando, emette il suo suono e parla la sua lingua, ma è pur sempre parte del coro. Le tragedie non ci impediranno di cantare Auld Lang Syne, mano nella mano, col cuore gonfio. Forse davvero la vita è meravigliosa.
OGGI – IMMAGINARIO CINEMA
Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…
[clic sulla foto per ingrandirla]
Sostieni periscopio!
Stefania Andreotti
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it