“Il nemico è in casa nostra, no alla moschea”, è il messaggio che Forza Nuova ha voluto portare ieri in piazza a Bondeno.
La manifestazione organizzata dal movimento di estrema destra contro il centro di cultura islamica di via Goldoni, si è svolta senza incidenti in un paese presidiato dalla polizia.
Non c’erano i quattrocento militanti annunciati, ma circa un’ottantina, tra cui anche il leader Roberto Fiore, provenienti da varie parti d’Italia con bandiere d’ordinanza.
I bondenesi si sono per lo più limitati ad osservare, a distanza, in silenzio. “Sembra un funerale”, ha commentato qualcuno.
Tra i manifestanti vari giovani. Al centro delle loro invettive gli immigrati, ma anche l’ex sindaco leghista Alan Fabbri, perché troppo tenero con la creazione di luoghi di culto islamico.
“I membri dell’associazione Essalam, sono conosciuti da tutti – dice un cittadino bondenese – non sono pericolosi. Questa manifestazione mette davvero tristezza. Qui abbiamo già la Lega, che bisogno c’era che venissero anche questi?”.
In un momento in cui tutti, dalla politica alla società civile, stanno cercando di affrontare il delicato tema della convivenza in modo pacifico, questa cupa rivendicazione securitaria ha creato grande tensione. Quelli sollevati da Forza Nuova paiono timori infondati che fomentano tensioni razziali e religiose. Lo dicono gli stessi abitanti di Bondeno, che nei giorni scorsi ci avevano mandato una Lettera aperta contro la manifestazione. (clic per leggere)
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Stefania Andreotti
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