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Eppure si parlava di pace in Europa.
La foto di oggi…
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Sembrava che di muri tra popolazioni non ne avremmo più dovuti vedere e invece sta succedendo di nuovo. L’Europa si ritrova ancora oggi percorsa da enormi tensioni accentuate dalla drammatica questione dei migranti, e i muri eretti dall’Ungheria ne sono la cartina al tornasole. E’ proprio in momenti come questi che occorre tornare a parlare di pace…
Di pace si parlerà oggi alle 17 alla Biblioteca Ariostea con l’autore ferrarese Alberto Castelli, in occasione della presentazione del suo nuovo libro “Il discorso sulla pace in Europa 1900-1945” (Franco Angeli, 2015). Interverranno Andrea Baravelli, Marco Geuna e Daniele Lugli.
Alberto Castelli insegna Storia delle dottrine politiche all’Università degli Studi di Ferrara. Studioso del pensiero libertario e pacifista, ha scritto e curato diversi volumi, tra cui: “Una pace da costruire. I socialisti britannici e il federalismo” (2002), “Critica della guerra umanitaria. Il dibattito italiano sull’intervento militare della Nato nei Balcani” (2009), “Politics e il nuovo socialismo. Per una critica radicale del marxismo” (2012).
Presentazione del volume (a cura della casa editrice)
Nel periodo più violento della storia europea, tra il 1900 e il 1945, si sviluppa un ampio dibattito che pone la pace come obiettivo politico fondamentale. Si tratta di un dibattito che coinvolge molte voci, spesso diverse tra loro e a volte perfino opposte, ma accomunate dal desiderio di rimettere in sesto un “mondo fuor dei cardini”, in preda alla brutalità e all’oppressione. I protagonisti di questo dibattito sono, per ricordare solo i nomi più illustri, Norman Angell, Lev Tolstoj, Rosa Luxemburg, Bertrand Russell, Romain Rolland, Max Scheler, Altiero Spinelli, Simone Weil e Aldo Capitini: personalità spesso isolate nel loro tempo e che, qualche volta, hanno pagato a caro prezzo la propria coerenza, ma il cui pensiero offre suggerimenti su cui ancora oggi dovremmo riflettere attentamente.
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Sara Cambioli
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