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IMMAGINARIO
Abbado giardiniere.
La foto di oggi…

Articolo pubblicato il 20 Gennaio 2015, Scritto da Giorgia Mazzotti

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“Un giardiniere prestato alle note”. E’ il titolo del primo incontro di un ciclo che la città di Ferrara dedica a Claudio Abbado nel primo anniversario della scomparsa. Il direttore d’orchestra è morto un anno fa, il 20 gennaio 2014. E proprio oggi Ferrara gli dedica un incontro, che prende spunto da un’immagine con cui Abbado amava descriversi: quella di giardiniere di sinfonie, coltivatore di orchestre e giovani talenti musicali. Tra questi “giardini” c’era senz’altro la Mahler Chamber Orchestra , l’orchestra composta da musicisti di tutt’Europa che ogni anno ha trascorso a Ferrara lunghi periodi di studio e attività concertistica. Appuntamento oggi alle 17 nel Ridotto del teatro, corso Martiri della libertà 5. A cura di Garden club Ferrara e Fai regionale con Comune di Ferrara, Fondazione teatro comunale di Ferrara e Ferrara Musica.

OGGI – IMMAGINARIO MUSICA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

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Claudio Abbado direttore d’orchestra in due momenti della sua carriera a Ferrara (foto Marco Caselli Nirmal)
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Una scena verde di “Sacrificio” (1986) di Andrei Tarkovskij, amico e ispiratore di Claudio Abbado
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Il maestro Abbado al Teatro comunale di Ferrara (foto Marco Caselli Nirmal)
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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani