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2 Luglio 2018

I’m a killer, I’m a clown

Tempo di lettura: < 1 minuto


Da tempo, ormai, questa Nazione è in preda al delirio più totale.
Come tutti, anch’io sto riflettendo.
Ma come tanti, però, vedo che le domande si accatastano tutte una sopra l’altra.
La situazione è completamente indecifrabile.
Più di tutti, un personaggio – per la precisione, il nostro Ministro dell’Interno – mi dà molto da riflettere.
Questo tizio, Matteo Salvini, è un personaggio che non mi riesco proprio a spiegare.
Ha la faccia di un pollo con la cataratta ma – anche se non ho mai visto un pollo con la cataratta – non ho mai visto un pollo con la cataratta riscuotere così tanto successo.
Mi sono arrovellato molto su questa cosa.
Ho cercato di spiegarmela analizzando a fondo la sua biografia, dai tempi della “Ruota della Fortuna” ad oggi.
Non lo so, forse sono solo impazzito io ma l’unica spiegazione possibile per me è questa: Matteo Salvini piace così tanto perché se un giorno, così, giusto per sperimentare, decidesse di truccarsi come l’Alice Cooper dei tempi d’oro, finirebbe per sembrare non l’Alice Cooper dei tempi d’oro bensì, Chiara Appendino.
Lo so, non è granché come spiegazione ma: ci sono per caso spiegazioni migliori là fuori?
E allora via col pezzo della settimana, rigorosamente a tema.

Desperado (Alice Cooper, 1971)

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