di Francesca Ambrosecchia
Mi trovo in uno spiazzo squadrato, aperto su un lato. Gli zampilli della fontana che lo caratterizza non sono attivi, la stagione afosa ferrarese si è ormai conclusa.
Sono in Piazzetta Sant’Anna, un luogo stranamente tranquillo nonostante la vicinanza con il traffico di Corso Giovecca. Il nome attribuito a questo antico piazzale ci riporta all’omonimo ospedale situato proprio in Giovecca, all’interno del quale oggi rimangono solo alcuni ambulatori. Per comprendere questa coincidenza bisogna fare un passo indietro.
È proprio nel luogo in cui ho scattato questa foto che ha avuto sede il primo ospedale della nostra città, l’Ospedale Sant’Anna: vi fu, quindi, un trasferimento della struttura con tanto di nome al seguito.
Curiosità: dietro un piccolo cancello, in una nicchia adibita appositamente, è possibile ammirare il busto del poeta Torquato Tasso che venne rinchiuso, per volere del Duca di Ferrara, all’interno dell’ospedale. Nella struttura del vecchio ospedale è ancora presente la cella del Tasso.
Ritenuto pazzo vi rimase per sette anni: alle manie di persecuzione di cui il celebre poeta soffriva, si aggiunsero tendenze autopunitive. Tasso trascorse così, nella nostra Ferrara, gli anni più felici e anche quelli più duri della sua vita.
