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Che viviamo in un mondo completamente digitalizzato e regolato dalle dinamiche di internet, oggi, lo abbiamo compreso tutti ed è quasi scontato ricordarlo: Facebook supera il miliardo e mezzo di utenti iscritti, cioè oltre un settimo della popolazione mondiale; nella giacca di chiunque è gelosamente custodito almeno un tablet o uno smartphone; addirittura i bambini, già dalla tenera età, si stupiscono se il giornale cartaceo non si sfoglia scorrendo il dito sulla pagina. Meno scontato è domandarsi se noi, utenti della rete, siamo realmente consapevoli di ciò che facciamo ma soprattutto di ciò che accade in internet. E se questo vale per gli adulti, ancora meno scontato è pensare che i cosiddetti ‘nativi digitali’, oltre alle funzioni, siano perfettamente in grado di capire anche le dinamiche (soprattutto sociali) che caratterizzano il web.

IMG_0329In questo frangente il Comune di Ferrara si è dimostrato particolarmente sensibile e attivo soprattutto grazie a ‘Pane e Internet’, un’iniziativa promossa dalla Regione Emilia-Romagna che, come si legge dal sito ufficiale [vedi], ha come finalità quella di offrire opportunità di prima alfabetizzazione informatica e apprendimento continuo sull’uso delle tecnologie digitali e l’accesso a Internet. Tra gli eventi proposti dal questo progetto e dopo un primo incontro dedicato ai genitori il 28 novembre scorso, mercoledì 13 gennaio è stata la volta dei ragazzi delle scuole superiori: relatore, anche in questo caso, il noto blogger ferrarese Rudy Bandiera, probabilmente tra le figure più qualificate in Italia per affrontare tematiche come questa, soprattutto con i più giovani.
A fare gli onori di casa in una Sala Estense riempita da oltre trecento studenti delle scuole ferraresi sono stati Roberto Serra e Annalisa Felletti, rispettivamente assessore ai servizi informatici e alla pubblica istruzione; il primo si è dimostrato entusiasta di questo evento in quanto “momento fondamentale che Ferrara mette a disposizione dei cittadini per colmare il gap di alfabetizzazione digitale”, la seconda ha ricordato come tali occasioni siano “preziosi incontri dove poter fare vera e propria ‘educazione civica digitale’, necessaria poiché internet è tanto utile quanto pericoloso se utilizzato in maniera scorretta”.

“Oggi viviamo in un mondo completamente incomprensibile. Voi siete il business“. Con queste parole ha debuttato Rudy Bandiera, dedicando doverosamente una lunga prima parte del suo intervento a sette personalità del nostro tempo che hanno letteralmente rivoluzionato il mondo: l’ideatore del World Wild Web Tim Berners Lee, il fondatore di Apple Steve Jobs e quello di Microsoft Bill Gates, Mark Zuckerberg padre di Facebook, Larry Page e Sergey Brin ideatori di Google e Jeff Bezos, proprietario di Amazon. Una carrellata di nomi e marchi oramai molto noti ma che, proprio grazie allo strapotere da loro acquisito, è necessario conoscere a fondo per meglio comprendere la realtà e i dati che padroneggiano il mercato digitale odierno.
Una volta quindi sottolineato come – grazie all’acquisizione di piattaforme quali Instagram e WhatsApp – Facebook si candidi ad essere sempre più “il contenitore con il maggior numero di cose al suo interno“ del mondo, mentre Google con i suoi servizi “sa tutto di noi, compresi spostamenti e interessi e ciò che ci scriviamo in privato”, Bandiera ha ammonito i ragazzi circa il fatto che “tutto ciò che facciamo sui social ha una ricaduta sulla vita delle persone”; per il blogger è quindi necessario ricordarci che fenomeni come il Fomo (Fear of missing out), la dipendenza cioè da social, la paura di essere ‘tagliati fuori’, sono sempre più diffusi e da prevenire, così come importantissimo nell’epoca del digitale è il concetto di reputazione, poiché colossi come quelli citati sopra “hanno successo in quanto ci fidiamo di loro. Questo è un valore assoluto che, comunque, rimane sempre a rischio”.

IMG_0325Quali sono questi rischi? Per elencarne alcuni, cyberbullismo, il cyberbashing (la registrazione video di aggressioni postate sui social), il catfish (la creazione di profili falsi), il sexting (rischio di ricatti dopo l’invio di immagini sessualmente esplicite per vie private) ed infine il furto d’identità. Dati alla mano questi fenomeni sono in costante aumento e, tra i tanti casi citati da Bandiera, spiccano anche note vicende di cronaca avvenute nel nostro Paese.
Tuttavia non vi sono solo negatività in questo mondo iperconesso: “Noi per la prima volta possiamo fare davvero tutto ciò che vogliamo” ha puntualizzato Bandiera riferendosi alle incredibili opportunità che la rete oggi ci offre, anche se per coglierle è necessario “essere il più creativi possibile, essere cioè in grado di non copiare ciò che fanno gli altri ma saper inventare prima degli altri”. Tra i concetti fondamentali anche l’identificazione, il ritorno della centralità dell’individuo e, molto importante soprattutto nell’era dell’informazione, l’auto-formazione. “Tutto questo – ha affermato il blogger – è possibile perché ognuno di noi ha qualcosa di bello da raccontare, quello che conta oggi è saperlo raccontare. Riuscire a fare storytelling oggi è tutto”. A corredo di quanto appena detto, immancabili i numerosissimi esempi di youtuber – nella maggior parte addirittura minorenni – divenuti negli ultimi anni vere e proprie star capaci di racimolare milioni di visualizzazioni.
Per confermare le proprie tesi, Bandiera ha concluso l’evento ricordando che oggi “solo il 14% della popolazione mondiale si fida della pubblicità, mentre i due terzi si fida esclusivamente dei consigli personali”, statistiche che lo inducono ad etichettare il nostro tempo come “rivoluzione TripAdvisor”. E’ la reputazione che fa la differenza.

Tra i tanti applausi dei ragazzi, sicuramente entusiasti e consapevoli dell’importanza delle tematiche affrontate, si è infine concluso questo primo – come più volte specificato dagli organizzatori – ‘esperimento’. Ben vengano quindi esperimenti analoghi, in grado di sensibilizzare e informare in maniera adeguata grandi e meno grandi a un mondo come quello digitale, tanto bello quanto insidioso per le proporzioni raggiunte.
Per concludere, e per dirla con Rudy Bandiera, quasi riprendendo Jobs, “siate creativi, siate consapevoli, siate responsabili”.

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Andrea Vincenzi



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