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Il tradimento di una banca nel romanzo di Nicola Cavallini

Sullo sfondo di Bankabbestia di Nicola Cavallini c’è Ferrara, la sua aria umida, i tic degli abitanti, una certa ripetitività del vivere e la fiducia nella stessa banca che tradisce tutti. Si rompe un patto di alleanza non solo tra i risparmiatori e chi doveva essere il custode dei risparmi, ma fra le persone che condividono un progetto, una vita insieme.
I personaggi tradiscono l’un l’altro, si ingannano ingabbiandosi in ruoli e facendo finta di crederci. Marco, Alice, Davide, Cristiana, Leonardo, Francesca sorreggono un grande bluff e lo sanno. Marco recita se stesso, accetta la finzione e la costruzione che ha fatto della propria identità, così la moglie Alice, ma la vita intanto procede per direzioni che non coincidono con la statuto che la coppia si è data, sfuggendo a ogni previsione.
Per Davide e Cristiana, invece, la vita li ha preceduti, inventandosi strade alternative in cui trovare rifugio. Ciascuno ha un vissuto nel vissuto che non è solo una storia parallela, ma una condizione pregressa che ha reso inevitabile la sofferenza del presente.
I confini dei diversi mondi in cui la stessa persona si muove non sono netti, le situazioni si ribaltano in continuazione in uno scambio inarrestabile tra la facciata che ha sempre più crepe e ciò che si vorrebbe vivere a pieno.
Marco ammette di avere messo la sua vita tra parentesi, una vita custodita, arginata, sorvegliata, ma non è l’unico, anche gli altri provano a mantenere un certo equilibrio formale, un bilico doloroso che non può reggere all’infinito.
Bankabbestia è anche un romanzo sui rapporti di coppia come impalcature che tentano di tenere in piedi palafitte pronte a essere travolte dalla prima mareggiata. Nella coppia, le visioni a specchio di lei e di lui viaggiano nell’incomunicabilità e completano un quadro rimesso nella mani di chi legge.
Tutti i protagonisti sono in qualche modo legati, anche senza saperlo, e quando si trovano a convergere nello stesso punto tragico, che è il momento della verità, ci pensa il caso a mandare tutto in frantumi. C’è qualcosa che scoppia e azzera, proprio quando era arrivato il momento di scegliere finalmente che strada prendere.

Bankabbestia sarà presentato lunedì 23 luglio alle 21,30 al Ray gelato di Santa Maria Maddalena, via Eridania 187

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)