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da: ufficio stampa Comune di Ferrara

“Negli incontri a luglio con i commissari CARIFE, Giovanni Capitanio e Antonio Baldini, ma ancor più decisamente nel corso della assemblea degli azionisti che ha deliberato l’aumento di capitale riservato al Fondo Interbancario, avevo inteso chiaramente l’urgenza che la banca invertisse la rotta, cominciasse in altri termini a giocare sul mercato una partita vera e non solo in difesa.
A settembre con la delibera del fondo si sarebbero determinate, secondo i programmi, le condizioni per un rilancio della banca, la ripresa di un ruolo attivo verso il sistema delle imprese e delle famiglie che in questi due anni di commissariamento – in parte inevitabilmente- era stato fortemente compresso.
Ora il rinvio di due mesi (almeno) che si profila da parte di Comitato di Gestione del Fondo, rinvio legato all’iter imposto al Governo dalla direttiva UE sulle crisi bancarie e le conseguenti modifiche normative che potrebbero coinvolgere anche l’iter CARIFE assieme ad altri istituti in difficoltà, deve preoccupare, e non poco, tutti quanti.
In primo luogo la banca che, in mezzo al guado per mesi, non è in grado di avviare con forza alcun programma di rilancio e la gestione di piccolo cabotaggio di queste settimane non aiuta certo a valorizzare l’intervento del fondo, posto che agli altri istituti de territorio non si può chiedere di tirare i remi in barca in attesa degli eventi domestici.
Deve preoccupare i ferraresi che di questo Istituto e di una sua attiva presenza nel tessuto economico hanno grande bisogno, sia come impresa in sé stessa, sia come volano essenziale di credito e servizi, in una fase di apparente ripresa già misurata altrove dalla crescita importate nella erogazione di mutui.
Deve preoccupare lo stesso Fondo Interbancario il quale, investendo trecento milioni, certamente ha a cuore che siano investiti al meglio e cioè su un progetto industriale di recupero di competitività.
Deve preoccupare la Banca d’Italia che in questa vicenda ha l’obbligo quanto meno di “ridurre il danno”.
Certamente preoccupa il Sindaco che chiederà al Governo di agire tempestivamente ed inviterà i parlamentari ferraresi a farsi portatori di questa istanza. Non si chiede nulla di diverso di quanto profilato nella assemblea del 30 luglio u.s. ad azionisti che, in realtà, sono la città intera.
Ferrara ha già dato: aspetto dunque, e presto, segnali convincenti visto che quelli che mi arrivano non lo sono.

Tiziano Tagliani

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