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Il Sindaco T. Tagliani sull’accoglienza dei cittadini Gaibanella ai profughi

Articolo pubblicato il 4 Agosto 2016, Scritto da COMUNE DI FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Comune di Ferrara

“Quello che è successo nei locali della Parrocchia di Gaibanella ieri sera è di una gravità inaudita.
Nonostante rassicurazioni da parte della pubblica sicurezza, a conoscenza dell’incontro del l’assessore Sapigni con i cittadini in merito alla accoglienza di un gruppo di immigrati e della iniziativa di contrasto preannunciata da Nicola Lodi, all’assessore ed ai residenti è stato impedito di parlare.
Una azione coordinata tra Casa Pound e leghisti pervenuti da tutta la Provincia ha consentito di dare sfogo all’intero peggiore repertorio contro l’accoglienza, nella incapacità delle forze dell ‘ordine di assicurare il confronto democratico.
Ancora una volta , voglio ribadirLo con chiarezza, l’accoglienza a Ferrara come in tutto il Paese non è un business, anzi , ma è una necessità imposta da principi morali, di fronte alla tragedia ma soprattutto dalle leggi dello stato, soprattutto è difficile e costa consenso a tutti.
La città di Ferrara ha già fatto la propria parte, al 31.1.2.2016 scade la concessione della Prefettura all’ASP per la organizzazione del servizio ed a mio avviso non ci sono le condizioni per un rinnovo, ormai è chiaro che chi fa il proprio dovere passa per buonista od ancor peggio per servo di interessi economici, la verità è che otto comuni della Provincia di Ferrara non accolgono nessuno e se ne fanno un vanto politico. E’ dunque venuto il tempo di resettare a zero gli accordi e ricominciare daccapo. Non è più tollerabile che le istituzioni lascino soli i comuni virtuosi in balia di facinorosi noti fino a ieri più per vicende giudiziarie che politiche
Per quanto riguarda l’episodio di mercoledì sera, ultimo di una lunga serie, che va dalle minacce di suicidio di Lodi al Palaspecchi, alle provocazioni in corteo alla GAD , il Ministro dell’Interno ed il Capo della Polizia riceveranno una mia relazione dettagliata su tutti gli episodi di cui sono a conoscenza al fine di porre termine alle provoczioni che sono ormai inaccettabili.”

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani