da: Cento in Movimento
Vasco Errani viene condannato a 1 anno con la condizionale per falso ideologico e si dimette. L’accusa lo vuole colpevole per un finanziamento della Regione alla cooperativa Terremerse, guidata allora dal fratello Giovanni. Un finanziamento di 1 milione di euro ottenuto dalla Regione. Se a molti può sembrare onorevole il fatto che a differenza di tanti suoi simili, Errani non ci ha pensato un attimo e si è dimesso, più grave è il motivo per cui è stato condannato. Un fatto gravissimo per chi amministra ai vertici la cosa pubblica. Lo statuto del PD parla dei casi in cui dare le dimissioni. Uno dei motivi è proprio la richiesta di giudizio. A nostro avviso quindi si sarebbe dovuto dimettere all’inizio della faccenda. La nostra condanna politica e non penale, è per quello che ha fatto Vasco Errani nei suoi anni come amministratore. La qualità del nostro ambiente è peggiorata. E’ aumentata la cementificazione i cui risultati sul dissesto idrogeologico è sotto gli occhi di tutti. Il silenzio sul rapporto Ichese. Il ritardo sugli aiuti alle famiglie e all’imprese colpite dal terremoto. Il fatto che come Commissario straordinario del terremoto pone ora i cittadini delle zone terremotate ad ulteriori problemi e ritardi. Etc. etc.
Visto che lo stesso Errani dichiara dimettendosi che ora il suo compito è quello di tutelare l’Istituzione, il suo onore (parla della Regione) e mettere davanti ad ogni altra considerazione l’Istituzione, faccia la stessa cosa il Sindaco Lodi; metta davanti a tutto l’Istituzione. Il suo valore. Il significato che essa deve avere per i cittadini. In onore e per l’onore degli stessi. Ridia credibilità al termine Istituzione, dopo questo duro colpo. Revochi la cittadinanza onoraria di Cento a Vasco Errani. E’ sicuramente quello che desidera anche l’ex presidente della Regione. Una linea, quella che dice di avere il suo partito, va seguita con coerenza. Glielo impone. Se poi il problema è sbiancare il monumento, basta che a proprie spese commissioni il lavoro.
Cento in Movimento
Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it