Il Sindaco interviene su accuse di colate di cemento da parte di Legambiente
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da: ufficio stampa Comune di Comacchio
“Pare ormai assodato che Legambiente si diletti a ricorrere a titoli roboanti come ‘colata di cemento’, anzichè entrare nel merito delle questioni e piuttosto contribuire a scrivere un progetto su misura per questo territorio. Sarebbe più utile che Legambiente contribuisse a redigere un progetto, in grado di scongiurare sul serio la confusione urbanistica, alla quale ha assistito in silenzio per decenni.” Il Sindaco Marco Fabbri interviene sulla recente presa di posizione del Circolo di Legambiente del Delta.
“In effetti l’affondo di Marino Rizzati, Presidente del Circolo di Legambiente locale, – sottolinea il Sindaco -, sembra scritto ben prima
di dieci anni fa e somiglia ad una giaculatoria, che periodicamente viene recitata in sfregio al comune senso del pudore. Il Circolo che egli presiede in questi ultimi tre anni, come abbiamo più volte ribadito, ha rinunciato a costruire insieme all’attuale Amministrazione un percorso di sostenibilità ed utilizzo delle rispettive esperienze e competenze, salvo arroccarsi dietro un comodo NO (tattico e sistematico). Lo ha fatto rispetto alla possibilità di realizzare delle banalissime aree di sosta per i Camper, ‘NO’ ai campeggi, ‘NO’ alla candidatura
al MAB Unesco, poi smentita da ben più autorevoli esperti internazionali, ASSENTE quanto altre associazioni amiche, come la LIPU, hanno conferito a Comacchio il riconoscimento di Città del Birdwatching. Un ‘NO’ ribadito anche al Sindaco appena eletto tre anni fa, circa la possibilità di assumere l’incarico dell’Assessorato all’Urbanistica ed all’Ambiente col quale Legambiente avrebbe però dovuto mettere in campo capacità e progettualità che a questo punto dimostra di non avere. Il Circolo di Legambiente, e Rizzati in particolare, ancora una volta seguono le vicende da lontano, pur potendole vedere da vicino, poichè è ormai chiara la matrice politica della loro azione.
Una politica tuttavia vuota di idee e contenuti, senza alcuna proposta di sviluppo, una politica, quella di Legambiente, che parla del Turismo come di una attività dannosa, che considera la fruizione del territorio come un male insanabile, una politica che tuttavia non ha ancora detto nulla ai Cittadini ed alle nuove generazioni e che sembra fatta da benestanti che non mettono la loro cultura a servizio del territorio.
In tre anni -conclude il Sindaco- il Circolo locale di Legambiente non ha pubblicato una sola riga scritta su come dovrà essere
questo territorio nel prossimo futuro. Non ha fatto analisi di comparazione socio-economica, parametrandola alla sostenibilità ambientale.
La sua azione è tutta nelle dichiarazioni emerse in recenti articoli che, messi insieme, non offrono uno straccio di prospettiva, sulla quale
costruire un’azione virtuosa e realmente sostenibile. Non si può amare un territorio, detestandone le opportunità: per questo la nostra missione deve continuare.”

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COMUNE DI COMACCHIO
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani