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Vuole scoprire e ricostruire un pezzo mancante della storia della sua famiglia, l’origine del dolore senza fine di sua madre. Troppe morti e poche spiegazioni per Antonia, scrittrice di polizieschi che si trova di fronte a un mistero tragico che non è finzione. Da Bologna va a Ferrara, una città a lei sconosciuta, capace di stupirla e affascinarla per il suo ritmo lento, le bicilette, la parlata, il sapore del pasticcio di maccheroni, un certo atteggiamento degli abitanti, la luce chiara e opaca dell’atmosfera.
Antonia vuole cercare le tracce dello zio Maio, fratello scomparso di Alma, sua madre, che si porta addosso, da trent’anni, una storia mai rivelata fino in fondo e intrisa di senso di colpa. Alma ha lasciato Ferrara dopo avere perso tutti, dopo che, come in un domino, le tessere della sua famiglia sono cadute, non sopravvissute a un dolore improponibile, incapaci di salvarsi. Alma pensa di non esserselo meritato, vive nella paura costante, è la paura di soffrire che non ti abbandona, che mette una patina su tutto ciò che vivi, è qualcosa di peggio della sofferenza contingente che puoi affrontare perché la vedi in faccia, la paura di soffrire è subdola, tentacolare, può solo allentarsi in qualche tregua, ma non ti lascia.
Alma e Maio erano fratelli, erano amici, giovani in anni di ideologie convinte e di coraggio, anche di affrontare il proibito. Alma è più forte di Maio, almeno così sembra, almeno così tutti credono. Antonia conduce una sua personale indagine andando nei luoghi dove la sua famiglia aveva abitato e parlando con chi c’era, con chi ricorda, ma soprattutto sa. Arrivata a Ferrara per comprendere qualcosa di più sulla scomparsa di Maio, Antonia recupera un passato, che fino a quel momento era stato muto, e che è anche il suo. La ricerca della verità si allarga alla storia dei nonni, si intreccia ad altre vite, agli abbandoni in una conseguenza dopo l’altra fino a fare di sua madre Alma la persona che è: “Intensa. Concentrata. Profonda. Sempre, senza tregua”.
A fianco di Antonia ci sono Leo, il suo compagno, un poliziotto che saprà esserci, e Luigi, un collega di Leo con cui Antonia, a un certo punto, può anche fare a meno delle parole, entrambi pensano che l’amore bisogna meritarlo.
Ciò che, poi, Antonia scopre su Maio andrà anche oltre ciò che la stessa Alma ha sempre saputo, o creduto. Antonia, che sta per diventare mamma e ha già iniziato a pensare doppio, supera il segreto di Alma, che le era parso così insondabile, colmandolo di verità e certezza.

L’amore che ti meriti, Daria Bignardi, Mondadori 2014

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it