Il Segretario Generale Vancini sull’artigiano suicida: “Ennesima espressione di un malessere diffuso”
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da: ufficio stampa Confartigianato
«Apprendiamo con rammarico, misto a rabbia, di questa ultima tragedia, che ha visto un artigiano togliersi la vita. Pur nel massimo rispetto dei motivi più intimi che lo hanno condotto a compiere tale gesto, non possiamo non rilevare che si tratta dell’ennesima espressione di un malessere diffuso che attanaglia il Paese e il territorio. La situazione è ogni giorno più difficile e buia. Le aziende sono andate oltre i sacrifici, oltre le speranze. I titolari con problemi di liquidità, che non riescono a fronteggiare pagamenti perché a loro volta non vengono saldati e non ottengono prestiti dagli istituti di credito, vengono trattati al pari dei delinquenti. Rimane lo sconforto e il senso di fallimento che provano, non va mai dimenticato, quando non riescono più a garantire non solo la loro stessa sopravvivenza ma anche quella dei dipendenti e delle loro famiglie. Sul fronte ripresa non ci sono segni di miglioramento, nonostante qualcuno si affanni a intravvederli e a volercene addirittura convincere. Lo spettacolo della politica, anche in questi giorni, tra ipotesi di rimpasto e staffette e continue divisioni, toglie ogni illusione. Quel che comprendono i nostri imprenditori è solo che lo sviluppo, la ripresa economica, l’’occupazione, non sono priorità rispetto a competizioni partitiche. E non faccio differenza alcuna. Anche con questa consapevolezza, il 18, saremo a Roma, i Piazza del Popolo, nell’iniziativa realizzata da Rete Imprese Italia, a gridare il nostro disagio. Perché quel che è successo a Ferrara, si verifica sempre più spesso, ovunque. Ma non può calare il silenzio».
Giuseppe Vancini, segretario generale Confartigianato Ferrara
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