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Oggi torno, vedrò da lontano la mia casa, entrerò dalla porta e ritroverò mia madre, mia sorella, i suoi due figli più piccoli che giocano in cortile. Oggi torno sulle ali del vento come ha sempre fatto Mary Poppins (la protagonista di un libro e un film famosissimi che parlano di una tata sui generis e dei bambini che accudisce). Così canta Bert lo spazzacamino amico di Mary: “ Vento dell’est/la nebbia è là…/Qualcosa di strano/fra poco accadrà./Tempo difficile/capire cos’è…/Ma penso che un’ospite arrivi per me …” Oggi la persona che torna sono io.
Bello assomigliare anche solo vagamente a Mary Poppins quando  arriva con l’ombrello nero aperto, usato come uno striminzito paracadute in grado di muoversi nel vento e di atterrare in maniera perfetta. Un arrivo gradito a Bert, ai bambini Banks, agli abitanti di Viale dei Ciliegi. Davvero bello abitare in un viale che ha il nome di un albero che  fiorisce in maniera spettacolare, dà frutti succosi, dolci e coloratissimi, fornisce ombra, ripara.

Anche io ritroverò un Bert che assomiglia un po’ a quello del film.
Nel film lo spazzacamino Bert è l’amico preferito di Mary Poppins. Quando il tempo è bello, disegna con il gesso ritratti e paesaggi, quando piove vende fiammiferi ed è conosciuto come “L’uomo dei Fiammiferi”. Ogni tanto fa anche lo spazzacamino,  professione per cui è molto amato (dagli altri protagonisti del film/dalle persone reali che lo guadano). Mary Poppins va in giro con Bert nel suo secondo giovedì di riposo. Bert è anche un amico dei bambini Banks e degli altri residenti di Viale dei Ciliegi. Inoltre si prende cura di Albert, lo zio di Mary Poppins, e dà consigli al signor Banks.

Una saga familiare per bambini, divertente, a lieto fine. Una storia che racconta una magia: Mary che arriva col vento dell’Est, sulle ali del vento.
Io non torno in viale dei Ciliegi, torno in via Santoni Rosa. La signora Santoni era una partigiana che aveva un nome di battaglia: Nuvola. Qualcosa di atmosferico c’è comunque, le nuvole stanno in cielo e vengono spostate dal vento.
Il mio Bert si chiama Vittorio, Vito per gli amici. E’ un personaggio qui a Pontalba. I suoi genitori erano di Vicenza. Si è trasferito qui quando aveva dieci anni, solo lui e suo padre, sua madre è rimasta a Vicenza alcolizzata e tristissima. Dopo qualche anno è morta. Credo che per il piccolo Vito sia stata una liberazione. Un conto è pensare una mamma ammalata e trasandata che arranca in qualche città del nord Italia, un altro è pensarla in cielo che cena con gli angeli. Un orfano sereno, il piccolo Vito. Siamo diventati subito amici e lo siamo tutt’ora. Quando mi sono ammalata lui è sempre venuto a trovarmi, anche se ero pallida come un cadavere. Facevo impressione e, proprio per questo, non veniva quasi nessuno a farmi visita. Ma lui non ha avuto paura, ha affrontato quella malattia come se fosse anche un po’ sua e questo è stato per me molto salutare. Veniva al pomeriggio e faceva un po’ di chiacchiere, poi se ne andava. Quando incontrava mia madre le chiedeva sempre come stavo e appena era possibile tornava a trovarmi. Poi sono guarita e abbiamo ricominciato a ridere. E’ una delle specialità di Vito, sa far ridere. Fa imitazione di personaggi locali che sono degne della prima serata di Rai1: la sua vicina di casa, la preside della scuola media, suor Lucrezia,  Mirella. Ridono tutti. Inoltre gesticola, parla a voce alta e continuamente, va a zonzo in bicicletta cantando, a volte parla da solo. Vive da solo. Pulisce tutta la casa da cima a fondo appena può. E’ un patito dell’ordine.
Vito è gay. Non ha un fidanzato, dice che sta bene da solo, che ne ha passate abbastanza, che non riuscirebbe più a condividere le sue giornate con qualcuno. Ormai è abituato così e gli piace così. Ha un orto, una casa grande, un gatto bianco, una bicicletta elettrica e tantissimi cd. E’ un appassionato di musica, Edit Piaf è uno dei suoi miti.

Oggi tornerò a casa sulle ali del vento come sa fare Mary Poppins e porterò una valigia di regali. Dalla mia borsa uscirà quel che piace a loro, alle persone che amo. Per mia madre ci sarà un grande libro pieno di storie fantastiche e misteriose. Per i bambini due biciclette nuove, per Rebecca i roller, per mia sorella un vestito, per mio cognato una tromba, per Vito non so, forse un libro di ricette. Gli piacciono le torte. Tutti ciò uscirà dalla mia borsa esattamente come quando, da quella di Mary, esce un lampadario, un armadio, una bambola, il succo di mirtilli e il suo fantomatico ombrello nero con il manico fatto ad uccello. Chissà se alla mia famiglia piaceranno i miei regali. Secondo me sì, sono i loro desideri annunciati, sono aspettative che diventano realtà.

Il mio di oggi è un ritorno a tutto ciò che è normale, prevedibile, sicuro, accogliente. Un ritorno che sa di favola, eppure è reale.
Oggi aprirò la porta di casa, abbraccerò tutti e rideremo insieme della vicina di casa che mangia caramelle di nascosto, si colora le unghie di rosso, si veste sempre nello stesso modo, parla in maniera velocissima e aspira alcune lettere. Molto facile da imitare, Vito lo sa fare benissimo. Le imitazioni sono una delle sue grandi abilità e ha insegnato anche a me. Hanno accompagnato tutta la nostra infanzia, le facciamo ancora. Vito è magico quasi quanto Bert. Nonostante un’infanzia difficile si può diventare degli adulti responsabili, gentili e coraggiosi, altruisti e pasticcioni. Ha un lavoro, sempre quello da molto tempo, dice che i cambiamenti non gli piacciono, che ama la sua “normale normalità”.
Oggi ritroverò chi mi ha aspettato, dimenticherò per un po’ l’ansia, mi fermerò con loro e ricorderò che le uniche cose importanti della vita sono le persone che ti aspettano sempre, che ti hanno aiutato sempre, che sanno farti ridere perché sono anche un po’ bizzarre e originali, anticonformiste e determinate. Un ritorno speciale. Una giornata limpida e un ombrello nero che fa da paracadute. Un ritorno sulle ali del vento. Sembra una storia, una Mary-Costanza atterra in via Santoni Rosa. Apre la borsa e la magia è già là.
Supercalifragilistichesperiralidoso,supercalifragilistichespiralidoso, supercalifragilistichespiralidoso”.

 

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Costanza Del Re

E’ una scrittrice lombarda che racconta della vita della sua famiglia e della gente del suo paese, facendo viaggi avanti e indietro nel tempo. Con la Costanza piccola e lei stessa novantenne, si vive la storia di un’epoca con le sue infinite contraddizioni, i suoi drammi ma anche con le sue gioie e straordinarie scoperte.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it