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da: organizzatori

Passeggiata storico-artistica con tre guide d’eccezione per ricordare il grande architetto della Corte Estense.

Sabato 14 maggio alle ore 16,30 appuntamento presso il sagrato della chiesa di Santa Maria in Vado (via Borgovado 3 – Ferrara) per un percorso storico-artistico a piedi (o bicicletta a mano) alla scoperta del “Rinascimento di Biagio Rossetti nella Ferrara medievale”, in compagnia di tre guide d’eccezione, come Carla Di Francesco, Paola Desantis e Francesco Scafuri. Ad introdurre i temi dell’iniziativa sarà Michele Pastore, presidente di Ferrariae Decus, che ne ha curato l’organizzazione assieme al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e all’Amministrazione Comunale. L’itinerario prevede una passeggiata lungo alcune tra le strade più caratteristiche dell’antica Ferrara, con brevi soste presso Palazzo Schifanoia, ex Chiesa di S. Andrea, palazzo Costabili detto di Ludovico il Moro e Casa di Biagio Rossetti, dove avrà luogo lo scoprimento di una targa dedicata al grande architetto della Corte Estense alla presenza dell’Assessore Aldo Modonesi.
Sono tutti complessi architettonici di pregio e ricchi di fascino, la cui storia e le singolari peculiarità saranno al centro delle spiegazioni dello storico Francesco Scafuri. Durante il percorso, l’autorevole presenza dell’architetto Carla Di Francesco e della dott.ssa Paola Desantis offrirà ulteriori elementi di arricchimento e di conoscenza, in particolare in relazione alle vicende e ai restauri riguardanti Palazzo Costabili, sede prestigiosa del Museo archeologico Nazionale e tappa finale dell’itinerario.
In caso di pioggia l’iniziativa si terrà ugualmente sotto il porticato della scuola “Dante Alighieri” (via Camposabbionario 11/a).

Gli stessi edifici analizzati dagli esperti evocheranno l’architetto ferrarese Biagio Rossetti (1447 c. – 1516), personalità centrale per lo sviluppo urbanistico della città, che con questa iniziativa gli organizzatori vogliono ricordare a 500 anni dalla morte. Visionario, anticipatore, tipico personaggio eclettico del Rinascimento, c’è chi recentemente tende a ridimensionarne il ruolo fondamentale che ebbe al tempo di Ercole I d’Este. Tuttavia, sebbene la sua personalità nasconda ancora qualche inconfessabile segreto e per certi aspetti sia avvolta ancora nel mistero, occorre ricordare che Rossetti era tenuto in grande considerazione già ai suoi tempi, sia come architetto che ingegnere idraulico. Si deve a Bruno Zevi l’interesse contemporaneo per la sua poliedrica e straordinaria attività, confermata successivamente nei documenti anche da altri studiosi di chiara fama, come lo storico Adriano Franceschini. Di Rossetti purtroppo non resta neppure la tomba, un tempo conservata in quella che fu la chiesa di Sant’Andrea in via Camposabbionario (oggetto di visita durante l’escursione del 14 maggio), eppure se ne riconosce il genio, in quanto artefice di straordinarie soluzioni urbanistiche e di alcuni tra i più prestigiosi edifici del centro storico, autentici gioielli dell’architettura che dal Medioevo ci portano direttamente alla modernità.

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