Il radicamento dei Mercati contadini a Ferrara: il punto di vista di un produttore storico e di chi i mercati li gestisce
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Da qualche anno i Mercati contadini a Ferrara stanno avendo un ottimo riscontro. Per diversi produttori che espongono in Porta Paola e in Piazza Municipale i mercati rappresentano il canale più redditizio a livello di vendita diretta. Per saperne di più, abbiamo incontrato un produttore, Ivano Pezzetti dell’azienda agricola IoBio, e Luca Deserti della Strada dei vini e dei sapori (Provincia di Ferrara).
Ivano, tu sei uno dei produttori storici qui a Porta Paola, raccontaci quando avete cominciato e come stanno andando le cose?
Abbiamo iniziato nel 2005. All’inizio non vendevamo granché, con il tempo invece le cose sono cambiate: oggi il giro è notevolmente aumentato, la gente cerca il biologico, apprezza il nostro prodotto e quindi ci siamo fatti i nostri clienti abituali. Attualmente Porta Paola è l’attività che ci rende di più a livello di vendita diretta, anche se abbiamo un buon riscontro anche con il mercato di Piazza Municipale e con i Gas cittadini.
Quanta gente acquista alla vostra bancarella del venerdì a Porta Paola?
Diciamo che qui da noi passano all’incirca 400 persone ogni venerdì, è un buon numero e siamo molto contenti. I clienti sono aumentati anche a seguito del “Biopertutti”, manifestazione che si è tenuta a Ferrara il 21 e 22 giugno e che ha avvicinato ulteriormente la gente al biologico. Come accennavo prima, è importante anche la presenza dei gruppi d’acquisto: i gasisti, che ormai conoscono bene il nostro prodotto, ordinano tramite mail e si ritrovano la sportina pronta da ritirare il venerdì mattina in Porta Paola; questo è un buon metodo, perché ci permette di calcolare bene le quantità e soddisfare il cliente.
Possiamo dire quindi che la gestione dei mercati contadini da parte della “Strada dei vini e dei sapori” sta funzionando al meglio…
Assolutamente sì, come dicevo c’è un buon giro e le vendite sono molto buone. Questo lo si deve anche al fatto che i nostri prezzi sono concorrenziali, riusciamo a vendere ad un prezzo giusto. E questo è possibile perché noi paghiamo una quota simbolica a giornata per fare il mercato, 6 euro per Porta Paola e 26 per Piazza Municipale, perché lì abbiamo anche l’allacciamento elettrico e il tecnico. In questo modo Comune e Provincia promuovono i prodotti del territorio, sostengono noi produttori e allo stesso tempo vanno incontro alla gente; se dovessimo pagare ogni volta la quota piena di occupazione del suolo pubblico, i prezzi aumenterebbero a discapito di tutti… saremmo costretti a fare prezzi da negozio.
Per quanto riguarda invece i controlli?
L’agrotecnico della “Strada dei vini e dei sapori” passa a controllare i prodotti, soprattutto nelle stagioni più “calde”, in termini di produzione e di afflusso di clienti, ossia in primavera e in autunno. Se hanno qualche dubbio sulla provenienza dei prodotti, passano anche in azienda: il regolamento prevede che si debba vendere almeno il 70% di produzione propria, integrando con prodotti di altri produttori locali per un massimo del 30%. Io, però, ho sempre fatto la scelta di vendere solo ed esclusivamente in mio prodotto, perché solo così posso garantire che si tratta al 100% di un prodotto biologico. Questo modo di lavorare premia, perché i clienti lo sanno e apprezzano; certo, in alcuni periodi dell’anno l’offerta si riduce sensibilmente, in inverno arrivo ad avere solo mele e pere, ma da aprile ad ottobre ho tutto e la gente sa quello che mangia.
Vista la soddisfazione di Ivano Pezzetti, abbiamo contattato Luca Deserti della Strada dei vini e dei sapori, per avere anche il riscontro dei gestori, e capire meglio come vengono organizzati i Mercati contadini, quali le regole che ne stanno alla base.
La Strada dei vini e dei sapori ha in gestione il Mercato contadino del Comune di Ferrara dalla fine del 2010. Prima se ne occupavano direttamente le associazioni di categoria, poi per motivi organizzativi vari si è preferito riferirsi ad un soggetto unico.
Il mercato contadino ha lo scopo di dare risalto ai produttori locali privilegiando il km 0, di fornire a produttori e consumatori un’opportunità per accorciare la filiera d’acquisto, riducendone i passaggi intermedi con conseguente riduzione del prezzo finale.
Per partecipare bisogna essere produttore agricolo ed esporre almeno il 70% di produzione propria, il restante 30% deve essere comunque acquistato da aziende agricole locali e rimanere nell’ambito di produzioni tipiche della nostra regione. Non è ammesso in nessun caso l’approvvigionamento presso strutture commerciali (mercati ortofrutticoli o commercianti) e la provenienza di tali prodotti deve essere chiaramente indicata nei cartellini esposti. A volte, si può fare qualche piccola eccezione con l’ospite che viene magari da Imola e che porta un prodotto particolare che viene consentito perché è locale per lui.
Cosa significa “produttore ospite”, ci sono differenze tra produttore e produttore?
Il Mercato contadino di Ferrara accoglie due tipi di produttori, il produttore fisso e l’ospite. Mentre l’azienda del territorio ha la presenza garantita, l’ospite viene invitato se c’è posto. In generale, si parla di uno o due ospiti al massimo a giornata, non di più. L’ospite può provenire dalle provincie/regioni limitrofe, e non da lontano; la scelta di ospitare produttori “vicini” è stata fatta, oltre che per sostenere il territorio, anche per garantire una maggior tutela del prodotto, evitando tutto il discorso dei trasporti lunghi e quindi di un eventuale deterioramento dei prodotti, cose che richiederebbe controlli molto più complessi e delicati.
Voi che tipo di controlli siete tenuti a fare?
Noi siamo tenuti a verificare quanto previsto dal disciplinare [vedi], in particolare che sia rispettata la proporzione del 70/30 e l’effettiva provenienza. A questo proposito, è importante precisare che la percentuale si riferisce al numero di prodotti posti in vendita e non al volume, ossia al numero di categorie merceologiche esposte: per capirci, il produttore può portare 7 tipologie di frutta e verdura provenienti dal suo terreno (asparagi, fragole, susine, cipolle, carote, piselli e pomodori) e 3 tipologie diverse di un altro produttore (patate, aglio, bietola). Lo scopo principale di questa norma è quello di permettere al produttore di avere una maggiore gamma merceologica da offrire alla clientela. Ci sono poi i controlli in azienda.
E se i produttori non rispettano il disciplinare, se verificate che la provenienza è altra rispetto a quanto dichiarato, a che tipo di sanzioni vanno incontro?
Innanzitutto, bisogna premettere che per entrare a far parte dei Mercati bisogna superare un periodo di prova di cinque giornate. Nel caso di scorrettezze, sono previste sanzioni di vario tipo: a volte, soprattutto quando si tratta di problemi di comportamento, i produttori vengono semplicemente richiamati; se scopriamo che spacciano un prodotto per un altro, si passa alla sospensione, da una a tre giornate e per un periodo sempre più lungo; dopo la terza giornata di sospensione, si arriva all’estromissione dal mercato fino a data da destinarsi.
E’ capitato?
E’ capitato.
Quante aziende agricole riesce ad ospitare il Mercato contadino di Ferrara?
A meno che non ci siano particolari problemi numerici, come nel caso di altre manifestazioni realizzate in contemporanea, il Mercato può contare su 24 posti disponibili in Piazza Municipale e 18/19 in Porta Paola.
Chi decide quali aziende agricole ospitare di volta in volta?
Le associazioni di categoria ci comunicano, di settimana in settimana, le aziende interessate a partecipare, in sostanza ci fanno da collettore. Noi decidiamo la disposizione e spediamo la piantina via mail o via fax alle aziende. In realtà, l’organizzazione cambia un po’ da mercato a mercato: le postazioni del venerdì in Porta Paola sono praticamente fisse, ci sono piccole variazioni dettate dalla stagionalità, ma essenzialmente i produttori sono gli stessi perché si tratta di un mercato più stanziale; le postazioni di Piazza municipale, invece, cambiano più spesso e sono soggette a rotazione, in modo che i partecipanti possano beneficiare a turno dei posti migliori (i produttori hanno notato, per esempio, che la postazione vicino allo scalone vende di più), del lato ombra in estate, ecc. Noi, come gestori, andiamo tutte le domeniche a controllare la disposizione dei gazebo in Piazza Municipale e per verificare che non ci siano inconvenienti.
Complimenti davvero, devo dire che durante questo colloquio mi ha molto colpito l’attenzione ai dettagli e l’esperienza con cui gestite il tutto; tu poi (diamo del tu perché Luca è molto giovane) dimostri grande dimestichezza, posso chiederti che formazione hai?
Effettivamente ho sempre lavorato nell’ambito di sagre/mercati. Io sono Operatore di turismo culturale. Le mie prime esperienze professionali le feci presso il consorzio di Ostellato “Verde Delta” (ora purtroppo non esiste più) che si occupava dell’organizzazione di sagre ed eventi come la Sagra dell’anguilla, la Festa del riso di Jolanda, la Fiera di Migliarino, ed è stato lì che ho imparato tutto sulla disposizione degli espositori, gli aspetti tecnici e gestionali. Poi è successo che ho mandato il curriculum alla Strada dei vini e dei sapori, proprio nel momento in cui si stavano riorganizzando i Mercati contadini, ed eccomi qui.
Ivano Pezzetti di IoBio ci diceva che i mercati vanno sempre meglio, anche voi riscontrate un miglioramento?
Noi come gestori, possiamo valutare l’andamento dei Mercati in base alle richieste degli espositori a partecipare: Piazza Municipale è sempre andato bene ed è sempre abbastanza costante, nonostante alcuni momenti di calo dovuti a stagionalità e maltempo; per Porta Paola, è vero, la clientela da qualche tempo sta aumentando, si radica sempre più e, proprio per questo, stiamo cercando di introdurre nuove postazioni, anche se gli spazi sono quelli che sono, privilegiando le aziende che portano prodotti nuovi rispetto a quello che c’è già, come per esempio le vongole di Padoan.
Ultima domanda, come vi regolate per la definizione dei prezzi?
Fino a qualche tempo fa, prendevamo i dati dal sito “Sms consumatori” e consigliavamo ai produttori di tenere il prezzo medio della grossa distribuzione del nord-Italia, ribassato del 30%. Ora questo servizio è sospeso e stiamo cercando altre fonti. Le nostre indicazioni sui prezzi però sono di massima e non obbligatorie, perché spesso bisogna considerare anche altri aspetti: per fare un esempio, il prezzo del riso nella grossa distribuzione è minore rispetto a quello dell’azienda agricola, perché può ammortizzare i costi sulle grandi quantità. I produttori hanno anche altri parametri a cui riferirsi, come i prezzi che gli farebbe Coferasta per esempio. In generale, abbiamo sempre riscontato prezzi buoni e la migliore prova è che la clientela non si lamenta, è soddisfatta e ritorna.
Per saperne di più:
Sito della Strada dei vini e dei sapori [vedi]
Statuto della Strada dei vini e dei sapori [vedi]
Pagine dell’Az. agricola IoBio di Ivano Pezzetti nel sito agrizero.it [vedi]
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Sara Cambioli
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