Il quaderno contro gli stereotipi di genere non ha rispettato le istituzioni
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Da: Forza Italia
Come prevedibile, ha scatenato notevoli polemiche la diffusione del quaderno – primo caso in Italia – dal titolo ‘Oltre gli stereotipi di genere – Verso nuove relazioni di diagnosi e cura’, oltre all’omonimo corso tenutosi presso l’aula magna dell’arcispedale Sant’Anna il 17 gennaio scorso, entrambi promossi da Comune di Ferrara, Università di Ferrara e Regione Emilia Romagna, con il patrocinio di varie associazioni LGBT e dei sindacati, ovviamente non tutti, così come assenti erano le principali associazioni di categoria degli operatori sanitari.
Premetto un punto su cui non devono esserci fraintendimenti: il movimento di Forza Italia è contro ogni forma di discriminazione e, per quanto mi riguarda, la mia posizione è stata da sempre quella di sostegno all’affermazione e alla tutela dei diritti delle coppie omosessuali.
Detto questo, trovo che la forma e i contenuti attinenti al quaderno e al corso ECM in questione siano stati sbagliati. Per entrambi è infatti mancato il coinvolgimento diretto dell’Ordine dei Medici, oltre a quello dei Farmacisti, su un tema per il quale paradossalmente si chiede l’attenzione e il ruolo attivo degli operatori.
Condivido il pensiero espresso dal Presidente dell’Ordine dei Medici di Ferrara, il quale ha giustamente sottolineato come questo codice comportamentale sia per certi versi offensivo verso la professionalità dei medici che già possiedono un codice deontologico ben definito e che ogni giorno, sul campo, operano con riguardo ad ogni forma di specificità dei pazienti, non solo in riferimento alle coppie omosessuali.
Così come sarebbe stato opportuno attenzionare la Commissione Comunale Pari Opportunità che è invece stata esclusa dall’analisi del progetto.
Riassumendo: un intento in qualche modo positivo, ma veicolato in modo scorretto, tenuto cono che il progetto è stato finanziato da fondi pubblici. Preannuncio pertanto la presentazione di un’interpellanza, dopo quella avanzata dai colleghi in Regione, per conoscere, oltre all’ammontare dei soldi spesi per convegno e opuscoli, anche il numero e la modalità di diffusione di questi quaderni.
Paola Peruffo
Vicepresidente Commissione Consiliare
Pari Opportunità
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