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Da Prof. Enrico Gherardi – naturalista e docente di geografia.

Come insegnante lo ripeto da più di 10 o 20 anni, ora praticamente lo trasformo in un APPELLO ai politici nostrani ed europei; comincio citando il testo di Geografia che ho usato a scuola: “Il mondo globalizzato” – Ed.Markes – al capitolo Demografia, paragrafo sulle migrazioni – prime righe in breve: “L’integrazione è possibile solo quando il numero degli immigrati è RIDOTTO (e il valore ovviamente può cambiare da Paese a Paese), altrimenti si crea uno Stato nello Stato oppure si formano i ghetti, e perciò l’integrazione non è PIU’ possibile.” Pensate che i nostri politici, amministratori e bigotti vari abbiano bisogno di qualche lezione di Demografia? Penso proprio di sì e che debbano ritornare a studiare (Ricordo che quello suddetto è un testo scolastico “di sinistra”). Questa è scienza, non razzismo, ok? In fatto di ghetti penso al quartiere completamente islamizzato di Maalbeck, a Bruxelles, patria dei terroristi delle stragi di Parigi. Secondo punto: NON possiamo continuare con quest'”accoglienza” sgangherata, irrazionale e bigotta, poiché non possiamo risolvere noi il problema dell’alto tasso di natalità dei Paesi poveri in questo modo. L’intervento deve essere dei nostri governi verso quei governi africani e mediorientali, responsabilizzandoli verso una politica di denatalità, come in India e in Cina (uno o due figli per coppia). Altrimenti MILIONI di persone continueranno a fuggire dai loro Paesi. Per esempio: la Nigeria ha più di 170 milioni di abitanti, fra 50 anni ne avrà un miliardo, con questi tassi di natalità! Beh, diventiamo tutti nigeriani? Eppure son Paesi ricchi di risorse e materie prime, ma hanno governi corrotti (dalle multinazionali, che sfruttano manodopera a basso costo) e che non sanno distribuire equamente la ricchezza del Paese. Ma son i loro abitanti che, invece di fuggire, devono contestare i loro stessi politici, pretendere una giusta politica sociale (dato che se ne fregano), come abbiamo fatto noi europei nei secoli scorsi contro dittature e regimi assoluti; ma soprattutto son le donne che devono emanciparsi, come hanno fatto le nostre donne negli anni ’60-’70 del secolo scorso, contribuendo all’abbassamento del tasso di natalità. QUINDI: invece di “spedire” in quei Paesi in via di sviluppo dei missionari religiosi, per cui la vita è un dono, e che contribuiscono INDIRETTAMENTE alla morte di migliaia di bimbi denutriti e macilenti, dovremmo mandare volontari LAICI, che insegnino alle donne ad emanciparsi, e che possono così pure evitare di restare incinte, a fronte di tutte le violenze sessuali che subiscono! Da naturalista quale sono informo: la vita NON è un dono, ma capita, se c’è l’incontro fra due gameti e che vada a buon fine. RICORDATE bene tutti quanti: finchè continuerà unicamente quest’accoglienza – ripeto – sgangherata, irrazionale e bigotta, in quei Paesi non cambierà mai NULLA!

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