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Walter Molinaro è un operaio di quinto livello al reparto innovazione del Portello. Laureando in architettura, fa richiesta per l’avanzamento di carriera nel ruolo di designer. Dopo vari colloqui con i responsabili dell’azienda, il 18 novembre 1988 incontra il direttore del personale degli enti tecnici il quale esplicita meglio quanto già gli altri, nei precedenti colloqui, avevano sostenuto: la tessera sindacale è “un limite oggettivo”. Per di più Molinaro è anche segretario della sezione aziendale del Pci.
Una lucida e documentata analisi dei rapporti tra la maggiore azienda privata italiana e le rappresentanze sindacali e delle organizzazioni sindacali e i partiti politici attraverso la ricostruzione delle vicende che animarono quello che dai giornali dell’epoca fu definito il “caso Fiat”.

Giuseppe Fornaro, classe 1964, già giornalista professionista, ha collaborato con vari periodici nazionali tra cui Meta, rivista della Fiom-Cgil nazionale con la quale ha iniziato l’attività giornalistica, e Rocca, quindicinale nazionale della Pro Civitate Christiana di Assisi. Ha curato uffici stampa per enti e amministrazioni pubbliche. Per passione della scrittura, intesa come impegno civico, ha un proprio blog www.giuseppefornaro.blogspot.it. Nel 2010 ha pubblicato il romanzo “All’alba di una domenica”, ispirato alla drammatica morte di Federico Aldrovandi.

RAPPRESENTANZA SINDACALE, RAPPRESENTANZA POLITICA E TUTELA DEL BENE COMUNE
Cgil e Pci nella Fiat degli anni ’80
Autore: Giuseppe Fornaro
Collana: Saggi & Tesi
Editore: Festina Lente
Pagine: 136
Anno di edizione:2016

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