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Da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara

Lettera aperta, a firma del presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara Giulio Felloni, che verrà inviata all’attenzione dei parlamentari ferraresi Alberto Balboni, Paola Boldrini, Emanuele Cestari, Vittorio Ferraresi, Dario Franceschini, Luigi Marattin, Vittorio Sgarbi, Maura Tomasi.

Le scrivo per renderLa partecipe della profonda preoccupazione della nostra base associativa sul territorio.
La manovra che il governo Conte si appresta ad approvare ha nelle intenzioni un incremento nelle entrate rispetto alla lotta all’evasione. L’Esecutivo per realizzare questo però trasferisce una serie di pesanti oneri alle imprese che avranno maggiori difficoltà nell’organizzazione del lavoro.
Da un lato saranno gravate da maggiori costi dall’altro da una quotidiana complessità operativa.
Il primo degli elementi sul quale vogliamo portare la riflessione riguarda l’uso della moneta elettronica. La Confcommercio nazionale per bocca del nostro presidente Carlo Sangalli, a più riprese, ha auspicato un significativo abbattimento dei costi di commissione dei POS. Un appello che però pare essere ancora inascoltato. Un secondo dato riguarda l’investimento necessario per acquistare od aggiornare i registratori di cassa con costi con importi di svariate centinaia di euro quali si somma l’investimento (altre decine di euro) per l’ installazione dei lettori barcode legati al Portale Lotteria degli scontrini. Non ultimo gli operatori dovranno fare i conti con l’incremento considerevole dell’uso della carta. Oneri che si sommano ai recenti investimenti legati all’introduzione della fatturazione elettronica.
Tutto questo già di per se renderebbe necessaria una seria valutazione che diventa indispensabile se pensiamo alla macchinosità estrema nella quotidianità soprattutto in momenti in cui le attività vedranno un maggior afflusso di clienti. Senza contare che i nuovi registratori di cassa hanno necessità di connessioni telefoniche adeguate e questo non sempre accade anche sul nostro territorio.
La nostra richiesta è che la classe politica a tutti i livelli intervenga adoperandosi affinché vi sia da un lato una rivisitazione di queste disposizioni e dall’altro si giunga ad un rinvio per permettere agli operatori del commercio, dei servizi e del turismo di potersi adeguare.

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