Il presidente Anbi Vincenzi: “A Mantova, nell’emergenza meteo, effettuate manovre idrauliche a difesa di 170000 persone. È esempio nazionale, ma ora bisogna investire”
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da: ufficio stampa A.N.B.I.
“Gli investimenti dei Consorzi di bonifica in Italia sono esenti dal patto di stabilità ed offrono risultati concreti per lo sviluppo dell’economia e la tutela del territorio: Mantova, città patrimonio Unesco, ha dimostrato con gli ultimi eventi quanto vale il lavoro del mondo delle Bonifiche qui a servizio di 170.000 persone.”
E’ quanto afferma Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), intervenuto a Mantova per incontrare le maestranze del Consorzio di bonifica Territori del Mincio.
“Mantova – rileva Vincenzi – è città interamente difesa da argini e dall’attività di bonifica: ha dato un esempio a livello nazionale contro la piena che minacciava i territori. Ora, però, occorre sapere trovare la forza per investire.”
Infatti, la terza piena degli ultimi 100 anni ha messo in luce le criticità degli impianti idrovori consortili (8 in totale, di cui 3 a servizio del centro urbano di Mantova): sono tutte strutture risalenti ai primi anni del XX secolo e seppur periodicamente ammodernate, devono essere adeguate alle nuove esigenze dei territori e della sicurezza idraulica che, cambiamenti climatici e consumo del suolo impongono.
Nel piano triennale delle opere, il Consorzio di bonifica Territori del Mincio ha stimato in 50 milioni gli euro necessari per l’ammodernamento delle opere (da Borgoforte a Maldinaro, da Cesole alla Travata). In Regione Lombardia, stante la difficilissima situazione economica in cui versa l’intero Paese, le disponibilità finanziarie ammontano solo a 300.000 euro complessivi.
“Ma oggi – prosegue con forza il Presidente Vincenzi – vi è la grande opportunità costituita dalla Struttura di Missione contro il Rischio Idrogeologico voluta dal Governo, cui partecipa anche l’ANBI, che ha tolto ogni alibi alla obsoleta liturgia che per anni è stata quella della mancanza di risorse, nascondendo così incapacità o non volontà di spesa e dimostrando di sapere trovare risorse non spese nei bilanci pubblici, nonchè di essere il luogo deputato quale cabina di regia per la programmazione degli interventi a salvaguardia del territorio e cui saranno destinati circa 3 miliardi di euro entro il 2015. Ora è possibile voltare pagina grazie proprio al nostro essere svincolati dal Patto di Stabilità.”

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani