Il porta a porta: la scelta di Clara
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In Italia il sistema di raccolta tradizionalmente più diffuso è ancora quello che utilizza i contenitori stradali, in grado di intercettare mediamente il 34% della raccolta differenziata; si sta però progressivamente diffondendo in molte zone, tra cui i territori in cui opera Clara, il porta a porta.
Sul porta a porta da tempo si è sviluppato un interessante dibattito che vale la pena riprendere. L’applicazione di questa forma gestionale, infatti, sta diventando uno dei temi principali di confronto sia economico che gestionale. Ecco alcune considerazioni di merito con qualche valutazione:
- Questa soluzione gestionale in determinati contesti permette risultati significativi nel raggiungimento degli obiettivi e dovrebbe avere maggiore spazio; in alcune realtà potrebbe tuttavia comportare maggiori costi per il gestore.
- Ogni territorio, avendo la sua specificità, raggiunge obiettivi di raccolta differenziata diversi rispetto a zone con caratteristiche differenti; il porta a porta ottiene le performance più elevate nei comuni fino ad 80.000 abitanti circa.
- È fondamentale il coinvolgimento di quella larga fascia d’utenza non domestica che rappresenta una grossa quota quali-quantitativa nelle raccolte differenziate; produttori di oltre il 50% dei rifiuti con qualità del loro rifiuto selezionato. Bisogna spingere in particolare bar, ristoranti, fruttivendoli, uffici, negozi, etc. con specifici servizi dedicati e sistemi di raccolta porta a porta adattati ai loro bisogni.
- L’attivazione di circuiti di raccolta domiciliari per la frazione organica (con una elevata e capillare frequenza), consente la riduzione della frazione putrescibile nel residuo.
- Il porta a porta aumenta il coinvolgimento dei cittadini e consente un rapporto (controllo) più diretto. La raccolta puntale permette frequenti, metodiche e costanti informazioni sui livelli raggiunti, sul grado di impegno e sui risultati ottenuti per aree.
- Il Porta a porta migliora la qualità del materiale raccolto riducendo impurità e scarto.
- Aiuta a valorizzare la definizione nell’applicazione della Tariffa. Il sistema puntuale di raccolta favorisce una migliore conoscenza economica da parte degli utenti coinvolti.
- Un tema importante e spesso difficilmente affrontabile (purtroppo) è la valutazione economica ed il confronto di convenienza per un presunto costo elevato legato al basso livello di industrializzazione del servizio; vede dunque sfavoriti le grandi città e le zone ad alta densità urbanistica.
Clara ha dato una crescente attenzione al porta a porta, con importanti risultati sia in termini di qualità del servizio sia in termini recupero di materia. Oggi tutti i Comuni del medio e basso ferrarese (ex Area) e quattro dei cinque comuni dell’alto ferrarese (tutti a eccezione di Vigarano Mainarda e la località Sant’Agostino di Terre del Reno) vengono gestiti con sistema porta a porta. L’avvio del sistema domiciliare in ogni comune, avvenuto gradualmente a partire dal 2010, è stato preceduto da campagne capillari di comunicazione, con visite a domicilio, incontri pubblici e dettagliati materiali informativi. È chiaro, infatti, che senza l’adesione e la comprensione da parte dei cittadini, un metodo simile – che richiede indubbiamente uno sforzo partecipativo maggiore da parte dei singoli individui – non potrebbe funzionare.
Ogni anno, per ciascun Comune servito, vengono predisposti uno o più calendari (in base alle zone in cui è suddiviso organizzativamente il territorio comunale). Per agevolare il compito dei cittadini i calendari stampati vengono consegnati insieme al Kit annuale di sacchi oppure distribuiti tramite posta o tramite agenzie di recapito. È inoltre sempre possibile consultarli e scaricarli dal sito istituzionale dell’azienda (www.clarambiente.it), selezionando il proprio Comune e la zona di riferimento.
Clara ha evidenziato la sua convinzione sull’efficacia del porta a porta anche nel ‘Manifesto per la rinascita dei rifiuti’, il documento presentato in occasione dell’assemblea costitutiva della nuova società, che raccoglie i valori e i modelli della nuova società. Nel Manifesto si afferma che per raggiungere elevati livelli di recupero di materia c’è solo un metodo di lavoro: il porta a porta. Raccogliendo casa per casa ogni genere di rifiuto in maniera differenziata, ma soprattutto attivando un principio di responsabilità nei confronti di ciascun cittadino, che a fronte di un maggiore impegno richiesto, garantisce risultati qualitativi e quantitativi molto più elevati. I risultati sono facilmente misurabili: nei Comuni Clara serviti con sistema porta a porta l’indifferenziato avviato a smaltimento è passato dai 361 Kg pro capite del 2010 (quando tutti i comuni erano ancora serviti con cassonetti stradali) ai 125 kg medi pro capite del 2016. Ed è aumentata proporzionalmente la raccolta differenziata: la media territoriale è salita dal 43,39% del 2010 al 74,43% del 2016.
Importante, nel Manifesto, anche un principio che spesso viene utilizzato in modo critico da chi non è convinto sul porta a porta, giudicato dispendioso: “Tutto questo porta anche a un significativo aumento dell’occupazione, a parità di costi per la collettività. Infatti, invece di spendere denaro per conferire i rifiuti indifferenziati in impianti/discariche o inceneritori/termovalorizzatori, le risorse vengono investite nel maggiore personale necessario sul territorio per la gestione del servizio porta a porta. Con un beneficio per le comunità locali”.
Il ciclo dei rifiuti urbani e la gestione degli stessi (raccolta e smaltimento) hanno un profondo impatto sull’ecosistema, sull’economia dei servizi pubblici, ma anche sulla salute e sulla politica industriale di un territorio. La conoscenza di questi impatti è un elemento fondamentale per la qualità del processo e deve essere messa a disposizione di tutti gli interlocutori del sistema per perseguire un’attenta politica ambientale orientata alla sostenibilità utilizzando importanti strumenti di rating.
È importante poter dialogare informando, facendo conoscere i pro e i contro di ogni soluzione tecnica e gestionale, coinvolgendo sugli obiettivi e sui principi, ricercando la collaborazione dei cittadini affinché i servizi possano essere utilizzati nel modo migliore e le modalità di informazione siano percepite trasparenti, diffuse e condivise.

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Redazione di Periscopio
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani