Svuotati i bancomat ai lidi: turisti al verde, il ponte manda in tilt il sistema bancario
C’è soddisfazione per il tutto esaurito del Summer Fest, eppure il mugugno non si fa attendere. Tutta colpa dei bancomat svuotati durante il ponte della Repubblica, quasi come se la crisi fosse evaporata. Al Lido di Spina lo sportello di Carife di viale Leonardo da Vinci era fuori servizio fin da domenica, tanto che i villeggianti hanno avuto più volte modo di lamentarsi e chiedere aiuto al supermercato, mentre gli ambulanti del mercato si sono arrabbiati per i contraccolpi del disagio subito dalla clientela.

“Ho ricevuto diverse segnalazionI; io stesso, seppure non fossi ai lidi, ho avuto delle difficoltà, è stato un sabato traumatico, sono riuscito a fare un’operazione su 10”, racconta Giovanni Finotelli, vicepresidente Confesercenti Delta con delega al commercio. Colpa del circuito sovraesposto, dell’assalto di pubblico, ‘delle cavallette’ come recitava il mitico Belushi dei Blues Brothers? “E’ molto semplice, sono finiti i soldi. Anche se lo avevamo previsto caricando al massimo la cassa, siamo rimasti senza banconote – spiega Riccardo Boldrini direttore del camping Spiaggia Mare di Porto Garibaldi e consigliere di Banca centrale Emilia, tre sportelli in altrettante località comacchiesi – Questa mattina (martedì per chi legge) abbiamo ricaricato, non si poteva fare diversamente. In campeggio abbiamo retto bene perché è a misura di ospiti”.

L’obbligo di pos è ormai realtà, con buona pace di chi resta senza contante. “Non siamo ancora pronti per la moneta elettronica – attacca Finotelli – Non tanto noi, che comunque dobbiamo pagare commissioni di transazione a beneficio unico delle banche, una cosa peraltro inesistente in America, ma i clienti. Parlo soprattutto di quelli anziani, molti dei quali non possiedono nemmeno un bancomat. A quel punto che si fa? Perdiamo la vendita o diventiamo evasori?”. S’impone l’era della moneta elettronica, ma al contempo si arranca nell’affrontare un ponte lungo e di successo. Altro che spesa minima di 30 euro. Il sistema non garantisce neppure il personale qualificato per alimentare la cassa automatica nei giorni di festa. Straordinari insostenibili? Uno sforzo si può pure fare, almeno nelle grandi occasioni pensate per il rilancio della riviera. Gli appuntamenti importanti sono pochi e di ponti così estesi non se ne vedevano da anni.
“Sabato e domenica – raccontano alcuni signori – ci siamo prestati i soldi tra amici”. Vita dura senza argent de poche. “Mi è stato riferito delle difficoltà di rimpinguare la liquidità incontrate da alcuni turisti – conferma Nicola Bocchimpani, presidente di AsBalneari – Non mi sorprende, a Scacchi non ci sono sportelli bancomat e l’unico di Pomposa finisce spessissimo la scorta”. Un servizio in meno agli ospiti. Lo Stato impone agli operatori la moneta elettronica, i commercianti pagano le spese di transazione. E le banche, guarda un po’, non hanno contante. Nemmeno nei giorni di festa grande. Quando la crisi appare meno austera e pesante.

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Monica Forti
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)