Il pianoforte raffinato di Emanuel Ax
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Da: Ferrara Musica
Martedì 5 marzo – Teatro Comunale “Claudio Abbado”, ore 20.30 – continua nella stagione di Ferrara Musica la rassegna dedicata al pianoforte, con il concerto di Emanuel Ax.
Americano di origine ucraina, interprete raffinato e di grande espressività, Ax è un artista davvero multiforme, da decenni uno degli interpreti più in vista nel firmamento internazionale del pianoforte. Si affaccia alla carriera concertistica nel 1974, vincendo la prima edizione dell’Arthur Rubinstein International Piano Competition di Tel Aviv. Nel 1979 viene premiato con l’Avery Fisher Prize, il più importante riconoscimento americano per la musica classica. Il suo percorso artistico si lega poi indissolubilmente alla collaborazione con musicisti del calibro di Isaac Stern, Yo-Yo Ma, James Laredo, Richard Stoltzman. La forte presenza nella musica da camera è solo uno degli aspetti della sua eccezionale parabola artistica. Insegna alla Juilliard School di New York, anima festival e iniziative. Continua a contribuire molto anche allo sviluppo del repertorio contemporaneo. La sua ricca discografia è stata premiata con ben sette Grammy Awards – ha ricevuto altre undici nomination – e con un Echo Klassik Musikpreis.
Il programma del recital, tutto all’insegna della miniatura, comincia con una netta impronta romantica per spingersi al primo Novecento e poi fino ai giorni nostri. Il viaggio musicale di Ax nella prima parte metterà a confronto l’impeto focoso delle due Rapsodie op. 79 di Johannes Brahms con la gioia e il dolore degli otto Phantasiestücke di Robert Schumann. Nella seconda, presenterà la raccolta dei Valses nobles et sentimentales di Maurice Ravel, chiudendo con un tributo all’amato Fryderyk Chopin, suo compositore d’elezione, con il Notturno op. 62 n. 1, le Tre Mazurche op. 50 e l’Andante spianato e la Grande polacca brillante. In mezzo, spazio anche per un autore contemporaneo, il britannico Sir George Benjamin, del quale Ax proporrà le dieci piccole Piano Figures, composte nel 2004.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani