Il Pd regionale prima della coscienza ascolta i giudici
Dalla direzione regionale del Pd di ieri scaturisce una bella ipocrisia. Da una parte si brandisce il codice etico interno per dire che “è a quello che bisogna fare riferimento”. Dall’altra però si decide mollemente di attendere i riscontri dell’inchiesta giudiziaria. I conti non tornano. O vale il principio etico in base al quale non tutto ciò che è legittimo è anche moralmente accettabile, oppure ci si rimette supinamente al diritto, con la possibilità (come lucidamente sottolinea Michele Smargiassi su Repubblica Bologna) di obiettare che se poi va bene al giudice deve andare bene a chiunque. Ma il “codice etico”, al quale fariseicamente si fa riferimento, prescrive “rigore e sobrietà” dei quali si risponde in coscienza. E gli indiziati, in coscienza, sanno bene ciò che hanno fatto e moralmente sarebbero chiamati ad assumerne la responsabilità. Senza attendere i giudizi del tribunale.

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Sergio Gessi
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)