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Il Partito Democratico di Ferrara sulla sottoscrizione del Nuovo Patto per Ferrara Sicura

Articolo pubblicato il 29 Maggio 2015, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

“Esprimo soddisfazione per la sottoscrizione del Nuovo Patto per Ferrara Sicura siglato tra il Sindaco Tiziano Tagliani e il Prefetto Michele Tortora.
Il Nuovo Patto sarà utile come incentivo per recuperare un nuovo senso di legalità, infatti diventa indispensabile la collaborazione stretta tra istituzioni e soggetti preposti alla tutela della sicurezza dei cittadini, ma non si può in alcun modo prescindere da un coinvolgimento diretto dei cittadini medesimi, a partire dalla mobilitazione di tutte le realtà educative e associative per costruire una cultura diffusa della legalità.
Ferrara fa parlare di sicurezza sui giornali e in televisione soprattutto per quanto riguarda la zona della stazione ferroviaria e alcune zone limitrofe; oggi, però, anche le aree più decentrate della città risentono di fenomeni sempre più numerosi di furti nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro nonché di violenze alle persone.
Di fronte a questo nuovo quadro occorre, pertanto, andare oltre la facile demagogia senza soluzioni.
Certo, le fiaccolate o le apparizioni in televisione danno molta più visibilità ma hanno lo svantaggio di non affrontare e risolvere i problemi reali, anzi c’è il rischio di ghettizzare i cittadini o di mandare allo sbaraglio ronde di volontari.
Invece, il tema della sicurezza a Ferrara va affrontato con un’azione politica non strumentale che favorisca strategie di integrazione delle persone, di riqualificazione del territorio, di riappropriazione degli spazi comuni in un progetto coordinato e integrato per contribuire con Forze dell’Ordine e Polizia locale, ciascuno in base alle proprie competenze e ruoli, a migliorare le condizioni di vita urbana nel suo insieme.
Le politiche per la sicurezza quindi non si possono delegare solo al lavoro delle Forze dell’Ordine e della Polizia Municipale.
Intendiamoci, l’intervento di un agente di polizia municipale o di un poliziotto o di un carabiniere o di un finanziere non solo è auspicabile, ma è necessario; ma questo intervento è meno efficace se non si inserisce in un piano che affianca a queste azioni di ordine pubblico progetti di mediazione culturale, iniziative di mantenimento e rafforzamento della rete di servizi, interventi di riqualificazione urbanistica, manutenzione ed arredo dei luoghi e delle piazze pubbliche, politiche aggregative di promozione e di offerta, in particolare culturale e sportiva, promozione di azioni di cittadinanza attiva che possano promuovere la conoscenza tra le persone e combattere l’isolamento.
Bisogna impegnarsi nel proseguire le politiche di integrazione e di mediazione portate avanti dal Centro di Mediazione insediato nel Grattacielo, sia nel coinvolgimento delle associazioni quali Pro loco, Centri sociali, circoli per fare incontri di formazione con le Forze dell’ordine e per avviare esperienze di socialità e nell’organizzare iniziative di animazione territoriale di concerto con l’associazionismo culturale e sportivo cittadino.

RENATO FINCO
Segretario PD Unione Comunale di Ferrara

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani