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“Oggi l’Europa e il mondo ci guardano, si aspettano che difendiamo ovunque lo spirito dell’Illuminismo a volte minacciato. La Francia li stupirà”. Queste le ispirate parole del neo eletto presidente della Francia Emmanuel Macron davanti ad una folla esultante di sostenitori, radunatisi il 7 maggio nella esplanade del Louvre per festeggiare la vittoria del suo ‘En Marche!’ su Marine Le Penn, con oltre il 66% di voti.
Il più giovane presidente della Repubblica dai tempi di Napoleone, né di destra né di sinistra, rappresenta di sicuro una chiara volontà dei francesi di non cedere alla tentazione dell’integralismo e dello spirito anti europeista, a dispetto dei recenti attacchi terroristici che rischiavano di influenzare il risultato delle elezioni presidenziali. Si pensava che le dichiarazione xenofobe della Le Pen avessero gioco facile, ed invece la voglia di nuovo che Macron rappresenta ha sbaragliato la concorrenza.
Di ciò che Emmanuel Macron rappresenta per la Francia abbiamo avuto modo di parlarne con Alexandra Dadier, parigina doc, attrice e regista teatrale nonché docente all’Universitè Paris Dauphnine (leggi anche http://www.ferraraitalia.it/un-anno-dopo-al-bataclan-la-testimonianza-di-alexandra-dadier-a-parigi-vince-la-vita-110087.html)

Ha vinto Macron o ha perso la Le Pen?
Ha perso le Pen semplicemente perché non poteva vincere. Non aveva le spalle per diventare Presidente della Repubblica. Si è chiaramente visto durante il dibattito fra loro due 15 giorni fa : non esponeva le sue idee, era solo aggressiva, non ha proposto niente di concreto. I francesi volevano un cambiamento. L’hanno avuto con Emmanuel Macron : giovane (39 anni), con un nuovo partito, né di destra né di sinistra, sorprendente e dinamico. Ormai ha il Paese fra le mani ma tutta la Francia rimane nell’attesa di quello che farà.

Dopo l’ultimo attacco terroristico sembrava che per la Le Pen la strada alla vittoria fosse spianata.Eppure i francesi si sono ribellati alla deriva nazionalista: come mai?
Una parte dei francesi hanno espresso la loro paura e il loro rancore nei confronti della politica votando per Marine Le Pen. Ma la maggiore parte dei francesi è troppo legata a l’Europa e scontra con le sue idee estremiste e nazionaliste. Hanno superato il nazionalismo semplicemente perché i francesi, nella maggiore parte, considera che la Francia deve rimanere un paese aperto sul mondo intero.

Emmanuel Macron, ex ministro dell’Economia ed ex banchiere: era un personaggio amato fin da allora?
E’ un volto nuovo, non lo conoscevamo proprio bene. Lo vedevamo un po’ come un ‘lupo della finanza’. Ormai la sua imagine è diventata più umana. Ma tutto è ancora da vedere…

Perché Macron ha convinto i francesi?
Perché i francesi volevano un cambiamento in politica, volevano uno che si impegnasse per loro. Non ne potevano più dell’assenza di dinamismo del governo precedente.

La Francia di Macron come risposta alla recente Brexit?
Si. La Francia non vuole rinchiudersi su lei stessa: è un paese di apertura, di cultura e di accoglienza.

E ora cosa ci si aspetta dal giovanissimo neo presidente?
Aspettiamo impegno, cambiamento e sopratutto ottimismo. I francesi hanno bisogno di vedere il futuro in un modo più positivo. Non dobbiamo mai dimenticare che è ben peggio altrove…

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Simona Gautieri

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