Il Montalcini presente all’apertura del 17°Convegno ” Franco Argento” a Portomaggiore
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Da organizzatori
Nella mattinata di Giovedì 22 Marzo, si è inaugurata al Teatro Smeraldo di Portomaggiore la 17° edizione del Convegno Nazionale Franco Argento che quest’anno ha avuto come motivo conduttore VELOCITA’,LENTEZZA, ACCELLERAZIONE SOCIALE : LA LETTERATURA DEI MONDI E IL RACCONTO DELLA POSTMODERNITA’ . All’evento hanno partecipato alcune classi dell’Istituto Tecnico di Portomaggiore accompagnate dai loro docenti.
L’incontro è stato aperto dal Prof. Alberto Melandri che ha sottolineato come , nella società attuale, le persone concentrino troppe attività di qualsiasi genere in un tempo che si restringe sempre di più, alienando l’individuo che viene così privato della possibilità di ritagliarsi spazi da dedicare a se stesso e ai propri cari . I ritmi di lavoro accelerati creano persone stressate, prigioniere di una serie di attività che impediscono di vivere l’attimo presente ..
Lucia Bertell nel suo saggio ” Senso del lavoro nelle economie diverse” ha raccontato storie di persone , che dopo essersi rese conto di sentirsi schiacciate da un meccanismo lavorativo pressante ed insostenibile,hanno avuto il coraggio di abbandonare occupazioni sicure e di inventarsi professioni più ” a misura d’uomo”.
Ibrahim Kane Annour , scrittore tuareg di origine nigeriana, che dal 2007 risiede in Italia come rifugiato politico ha, invece raccontato che nel deserto quando due persone si incontrano possono stare ore ed ore a parlare , mentre oggi nelle nostre città desertificate è andata perdendosi anche la cultura del saluto .
Nel corso della mattinata, inoltre, i ragazzi della classe 3° dell’Istituto Tecnologico hanno presentato il loro filmato girato presso la Casa di riposo di Portomaggiore , frutto del Progetto ” Mai più soli” , volto a stabilre un contatto costante con gli anziani ospiti della Casa, spesso ignorati o addirittura considerati come un ” peso”.
A seguire il discorso dello scrittore di origine iraniana Nader Gazvinizadeh che ha parlato della necessità di avere il coraggio di essere se stessi senza voler assomigliare a tutti i costi a a modelli totalmente discordanti dalla propria cultura d’origine.
Queste tematiche profonde ed importanti hanno lasciato il segno nelle menti dei discenti del Montalcini, che hanno compreso che non c’è un modo giusto per rallentare, ma che ognuno di noi deve riuscire a trovare il proprio.
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