Il modo in cui guardiamo il mondo non è indifferente rispetto all’idea che del mondo ci facciamo. Da un po’ di tempo molti siti web sviluppati con il software più diffuso in questo momento, WordPress, ci propongono immagini a sviluppo orizzontale, perché questo è il format privilegiato da quel programma applicativo. Così capita di vedere anche primissimi piani in cui la figura ritratta appare come elemento al centro di una scena che, a differenza del solito, ha un corollario: a destra e a sinistra del soggetto si scorgono elementi ambientali. Questo ampliamento fornisce informazioni ulteriori rispetto a quelle focalizzate dal protagonista ritratto nella foto. La nostra percezione di quell’immagine, di quel soggetto e di quel volto sarà dunque condizionata anche dall’acquisizione degli elementi che lo contestualizzano. Aldilà di questo, che appare l’elemento più eclatante, osservare il mondo secondo una prospettiva orizzontale o verticale (o quadrata o circolare) influenza, condiziona e suggestiona le nostre modalità di apprendimento e di relazione con la realtà esterna. Vi pare una elucubrazioni filosofica e astratta? Fateci caso…
Non è proprio la stessa cosa, che ne dite?
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Sergio Gessi
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