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Ferrara film corto festival

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Da Laboratorio Civico Ferrara

Un vero giallo investe via San Romano da qualche anno: la sparizione improvvisa e la messa in disuso dei vecchi lampioni a sospensione, che illuminavano il portico, dal lato est e ovest della via.
Raccogliendo alcune testimonianze di persone che vivono e lavorano in zona, abbiamo verificato questa misteriosa scomparsa, risalente a qualche anno fa. Parrebbe che, nel periodo precedente l’evento sismico del 2012, l’allora Amministrazione dispose la sostituzione dei lampioni a sospensione, caratterizzati da un design anni ’40, magari non perfetti, ma che rendevano molto caratteristico e più elegante il porticato. La motivazione della loro sostituzione fu che i lampioni in questione non fossero sufficientemente luminosi, quindi inadatti a illuminare nelle ore serali e notturne. Ci si aspettò, a quel punto, una sostituzione dei lampioni nella misura del miglioramento estetico, o perlomeno fatta a regola d’arte, ovvero degna di una strada storica quale è la via San Romano. Al contrario si sostituirono i lampioni vintage con dei banalissimi fari neri troppo moderni, sciatti e totalmente privi di linea estetica, nonché dotati di lampade al neon a luce fredda (forse ereditati da un cantiere in disuso?) e comunque inadatti ad affiancare i bellissimi capitelli di marmo del portico, unico in tutta la città.
Inoltre l’inconsueta sostituzione dei vecchi lampioni con gli orribili fari moderni, venne interrotta a metà, così oggi abbiamo ben visibile la modalità di gestione dei lavori pubblici e del mantenimento dei patrimonio architettonico che finora ha caratterizzato il Comune: da una parte il portico EST con gli orribili fari troppo moderni e non adatti al luogo storico, dall’altra i lampioni vintage ancora appesi, ma tenuti spenti, sporchi e trascurati.
Passando di sera nella via si noterà inoltre che la luce emessa dai fari sostitutivi è luce azzurra e fredda, del tutto inadatta allo charme del colonnato e della così caratteristica via San Romano.
Viene quindi spontaneo, come cittadini e frequentatori del centro storico, chiedere spiegazioni al Sindaco Tagliani e all’Assessore Modonesi: dove sono finiti i lampadari “vintage” a sospensione, spariti da qualche anno dal sottoportico EST di san Romano?
Se anche fossero stati rimossi per sostituzione, vogliamo sapere: dove sono stati collocati, e chiediamo se questi lampioni possano oggi essere ripristinati nella loro funzione originaria, e soprattutto vogliamo averne riprova di non distruzione o sparizione definitiva.
Ci auguriamo che questi vecchi lampioni a sospensione, seppur non perfetti, vengano ripristinati nella loro sede originaria, perché decisamente più adatti degli orribili fari neri che oggi vediamo nel sottoportico.
Auspichiamo che questa amministrazione dimostri finalmente la volontà di rendere più curata questa parte di Ferrara, importante nell’accoglienza ai turisti e visitatori, e arteria vitale per il commercio tutti i giorni dell’anno.
Fantastichiamo che la giunta attuale non abbia deciso di abbandonare a sé stessa via San Romano e con essa tutto il centro storico.
Siamo semplici cittadini ma anche testimoni viventi di un miracolo architettonico che si chiama Ferrara, e cercheremo di difenderla in ogni suo angolo.

Laboratorio Civico

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it