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Salumi rosa accompagnati dallo spumante Rosa di Emy (che sta per Emilia), albicocche piene di sapore, ciliegie sugose, cubetti di melone appena colto, fragranti crostini di coppie di pane preparato con farina integrale macinata a pietra sul Mulino del Po. E’ un primo assaggio di sapori, prodotti e bollicine locali e selezionati, che anticipa i contenuti del Mercato della terra, in arrivo a Ferrara da metà ottobre. Ogni sabato mattina nello spiazzo del Baluardo delle mura, dietro viale Alfonso d’Este 13, arriveranno una ventina di produttori con il meglio di quello che può essere raccolto, impastato, munto, insaccato, fermentato e preparato nella provincia di Ferrara o su un territorio che si trova entro un raggio di quaranta chilometri.

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Alberto Fabbri

Cibi tipici, e a volte anche un po’ marginali e dimenticati, troveranno uno spazio su questo spiazzo nascosto in fondo al vialetto alberato che parte dai Bagni ducali, in viale Alfonso d’Este lungo le Mura del Montagnone. Ecco allora che si potranno trovare anche il tartufo e il caviale del Po che – racconta Alberto Fabbri di Slow food – è stato recentemente recuperato da ricette antiche e si ricava dallo storione di fiume, che si punta a reintrodurre con allevamenti dedicati. Tra i banchi del mercato potranno esserci anche alcuni prodotti diversi da quelli “a chilometro zero”, nel caso in cui si tratti di “presidi Slow food”, ovvero di specialità prodotte da piccole realtà tradizionali che rischiano di scomparire e che invece valorizzano territori, recuperano antichi mestieri, salvano dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta. E’ il caso del Raviggiolo, un formaggio a pasta fresca delle colline di Forlì, ma potrebbero esserci anche la Pera cocomerina coltivata sull’Appennino di Cesena, il Carciofo violetto della laguna di Venezia o il Tiròt (focaccia morbida con la cipolla) tipica di Felonica di Mantova.

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Silvia Pulvirenti di Slow Food Ferrara

A raccontarlo sono stati sabato gli organizzatori della condotta di Ferrara di Slow food, con il presidente onorario Slow food Emilia-Romagna Alberto Fabbri e la fiduciaria ferrarese Valeria Finessi; e i rappresentanti del Comune di Ferrara che hanno sostenuto un progetto che – come spiega l’assessore alla cultura Massimo Maisto – vede in pista insieme il settore della Cultura e turismo con la funzionaria Maria Teresa Pinna e quello del Commercio, con la dirigente Evelina Benvenuti, l’assessore uscente Deanna Marescotti e il nuovo assessore Roberto Serra.
Il Baluardo delle mura è l’area dove hanno già sede associazioni culturali come quella giovanile di Sonika, del Teatro off e anche della Banda filarmonica comunale Musi, che ha dato fiato ai suoi strumenti in occasione della presentazione dell’iniziativa.
Il Mercato della terra vuole, infatti, essere un luogo conviviale, fatto di musica, cultura, cibo, che serve ad avvicinare i produttori agricoli – cioè i contadini, ma anche i vinificatori, fornai, casari – ai co-produttori, cioè ai cittadini consumatori. Con la città che lì ogni sabato mattina si avvicinerà alla terra e ai frutti della sua campagna.

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.


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