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Il memofilm in scena al FilmFestival della salute mentale di Roma

Articolo pubblicato il 7 Giugno 2014, Scritto da Redazione di Periscopio

Tempo di lettura: 2 minuti


Il cinema come terapia per aiutare i malati di demenza senile a ricordare attraverso “memofilm” costruiti sulla persona: un’iniziativa emiliana che approda al FilmFestival della salute mentale di Roma. L’idea di Eugenio Melloni e piaciuta al regista e sceneggiatore Giuseppe Bertolucci è stata portata avanti con un progetto scientifico della Cineteca di Bologna e dell’Azienda pubblica dei servizi sociali Giovanni XXIII. Oggi – sabato 7 giugno – il progetto “memofilm” sarà protagonista della quarta edizione dello Spiraglio FilmFestival, manifestazione promossa da Roma Capitale con un’alternanza di momenti di cinema, proiezione di film in concorso, eventi speciali e contributi del mondo sociale, scientifico ed educativo. Diretto da Federico Russo e Franco Montini, rispettivamente direttore scientifico e artistico, Lo Spiraglio FilmFestival punta a raccontare attraverso le immagini il mondo della salute mentale e le possibilità di cura legate alla potenza dell’immaginario e del mezzo audiovisivo.

Uno spazio particolare avrà quest’anno il “memofilm” ovvero il progetto realizzato con oltre una decina di filmati personalizzati per ridare l’identità perduta a persone malate di Alzheimer o di altre forme di demenza, ma che sono riusciti anche nell’intento di correggere disturbi del comportamento che nessun farmaco era riuscito a modificare. Il linguaggio audiovisivo che interviene con successo laddove quello verbale è in crisi è alla base dei risultati sottoposti a una ricerca durata cinque anni, condotta da un team di psicologi, medici e registi per aiutare malati gravi di smemoratezza, grazie a un accordo tra l’Asp Giovanni XXIII e la Cineteca di Bologna. Un percorso dai tanti possibili sviluppi, confluito nella pubblicazione del volume edito da Mimesis insieme con un dvd e intitolato “Memofilm, la creatività contro l’Alzheimer”. Il lavoro è stato presentato a Bologna con la partecipazione di Alessandro Bergonzoni e a Ferrara è stato al centro di un incontro alla biblio-videoteca comunale Vigor in collaborazione con l’Associazione Feedback e con la psichiatra e dirigente del servizio Sert dell’azienda Usl di Ferrara Luisa Garofani.
A Roma a parlare di questa esperienza saranno oggi alle 16 al Nuovo cinema Aquila lo psichiatra e già presidente del Giovanni XXIII di Bologna, Giovanni De Plato; la coordinatrice infermieristica Valeria Ribani; il documentarista e sceneggiatore Eugenio Melloni, che vive a Ferrara e che per la regia di Wim Wenders ha scritto soggetto e sceneggiatura del mediometraggio in 3D “Il Volo” (2010) e diretto il documentario “700 anni per vedere il mare” (2011), premiato con la la medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani