C’è uno spettro che si aggira per l’Italia: è lo spettro dei colloqui di lavoro pacco.
Insomma, si aggira da un po’ ma ultimamente ho iniziato a essere richiamato solo per quelli – proprio come mi capitava 10 anni fa – e devo dire che mi sono un po’ rotto.
Non solo mi sono un po’ rotto, peggio: ho sviluppato una vera e propria dipendenza per quella merda.
La questione è semplice, sarà capitato a tutti.
Questi ti richiamano e tu non sai neanche chi sono perché mandi curriculum in giro tutto il tempo e non ti ricordi neanche a chi, loro ti assicurano una prova pagata, stanno sul vago sulle eventuali mansioni e tu educatamente assicuri la tua presenza puntuale il giorno del colloquio.
Bene, io ultimamente ho preso questa bella abitudine: mi presento, ascolto educatamente e quando capisco che il pacco è dietro l’angolo faccio il diavolo A4.
L’ultimo a cui sono stato è durato pochissimo.
Ho visto il modulo – sempre il solito, neanche si sforzano di camuffarsi – e ho iniziato a scarabocchiarci delle cose sopra.
Poi, dopo un minuto o due, quando è uscito il capoccia, ho sbadigliato, ho preso su i miei stracci, mi sono alzato e con passo spedito – dopo aver urlato a tutti delle maialate assortite a caso – ho preso la maniglia della porta, l’ho usata come va usata e ho sbattuto la porta.
Poi dopo aver sputato un po’ in giro per tutto l’edificio ho aperto l’ultima porta, l’ho sbattuta e me ne sono andato scavalcando il cancello.
Ormai lo prendo come uno sport, una specie di percorso misto, tipo quelle robe, triathlon, decathlon, metaclone o come si chiamano.
Adesso sono qui che non vedo l’ora che mi chiamino per un’altra di queste favolose esperienze.
Chissà cos’altro si inventeranno, chissà cos’altro mi inventerò.
Una cosa però è certa: niente arriverà mai a quella volta che mi proposero l’ennesimo porta a porta a cottimo e io, nel bel mezzo del test psicologico andai via così, dal nulla simulando un’importante telefonata.
Vedo ancora le loro facce allibite mentre cercano di capire dove me ne sto andando, sono anche riusciti a impietosirmi un po’.
Però non me n’è fregato proprio niente.
Quel giorno me ne sono andato a fare un giro e mi sono anche comprato una bellissima piantina di basilico.
Ma vabbè, basta divagare.
Via col pezzo della settimana.
Found a Job (Talking Heads, 1977)
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