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Da: Organizzatori

Dopo circa vent’anni, torna alla luce uno dei capolavori meno conosciuti di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591-1666): il San Francesco che riceve le stimmate dipinto per la confraternita delle Sacre Stimmate di Ferrara.
La decennale chiusura della chiesa e i danni arrecati alla struttura dal terremoto del 2012 hanno reso invisibile l’opera per tanto tempo. Ora, grazie alla collaborazione tra l’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e il Comune di Ferrara, questa straordinaria testimonianza dell’arte del Seicento potrà essere ammirata presso il Castello Estense a partire dal 14 settembre in previsione della futura riapertura della chiesa.
Dipinto nel 1632, il San Francesco documenta alla perfezione l’intenso misticismo francescano che animava la confraternita committente e, al contempo, la capacità di Guercino di far convivere sacro e natura, spirito e materia, trasformando un’iconografia tradizionale in un modernissimo poema dell’ascetismo. Memorabili in tal senso il Crocifisso in forma di serafino, lo sguardo velato di lacrime del santo, i simboli del teschio, della croce e del libro.
Un Guercino ritrovato, meno noto di altri eppure di grande impatto emotivo, la cui rinascita sarà possibile seguire dal vivo e in presa diretta grazie al cantiere di restauro aperto al pubblico che partirà nelle prossime settimane. L’intervento conservativo sarà condotto da Fabio Bevilacqua sotto l’alta tutela della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, grazie al finanziamento di Copma Scrl, del Consorzio Futuro in Ricerca e del CIAS dell’Università di Ferrara (che curerà anche le indagini diagnostiche preliminari).
Accanto alla tela di Guercino saranno esposte due importanti opere di Carlo Bononi (1569?-1632): il San Ludovico di Tolosa e la Sant’Elisabetta regina di Ungheria, nella chiesa delle Stimmate collocate al fianco dell’altare maggiore. Artista poliedrico, potente e malinconico, Bononi ha più volte incrociato Guercino nel corso della sua carriera, costruendo un rapporto che gli studi più recenti stanno rivelando molto profondo e che il confronto diretto in Castello consentirà di apprezzare appieno.
Il Guercino ritrovato si integrerà fino al 26 dicembre con il percorso espositivo di Dipingere gli affetti. La pittura sacra a Ferrara tra Cinque e Settecento offrendo ai visitatori del Castello la possibilità di apprezzare al meglio la cultura figurativa di quegli anni cruciali per la storia dell’arte ferrarese.

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