Skip to main content

Il Giorno della Memoria con due dirette dedicate agli studenti dell’Istituto comprensivo di Codigoro

Da: Katia Romagnoli, Comune di Codigoro

“Il Giorno della Memoria che celebriamo oggi, ricordando la fine dell’Olocausto e quindi la fine dello sterminio di milioni di ebrei, vittime innocenti, perpetrato dal regime nazista di Hitler, ci induce a riflettere anche sul significato profondo della Resistenza civile, quella combattuta dal giovanissimo Ludovico Ticchioni, da Walter Feggi, eroe codigorese della Liberazione e da tutti quei partigiani, uomini e donne che, in nome di una speranza e di un ideale di giustizia e libertà, hanno lottato e spesso sacrificato la loro vita, per regalare a tutti noi un presente e un futuro di di pace.” Con la deposizione di una corona di alloro e di una rosa rossa nella cella Ticchioni, l’ex-carcere di Codigoro, in cui, tra il 1943 ed il 1945 furono imprigionati e torturati centinaia di partigiani oppositori della dittatura fascista, il Sindaco Sabina Alice Zanardi ha aperto questa mattina le due dirette (sulla piattaforma Zoom e su Facebook), rivolte rispettivamente agli alunni delle scuole primarie e a quelli della scuola secondaria di primo grado. “Questa ricorrenza deve essere un monito a non ripetere mai più gli errori del passato – ha sottolineato il Sindaco -; è importante oggi essere qui, nel Giorno della Memoria, per ricordare tutti assieme, seppur davanti ad un monitor, quanto sia importante rendere omaggio a chi ci ha restituito la pace e la democrazia.” In Sala Consiglio si sono alternati alla lettura di racconti a tema e brani tratti dal diario di Anna Frank: Ruggero Pimpinati del Gad Amici del Teatro, Lauro Beccari, Giorgia Ruffato e Anna Meneghini.
Hanno collaborato anche Alessandra Ruffoni, Stefano Battilani, Emiliano Gulmini, Marco Ronconi, Rita Brandolini, Milena Medici e Katia Romagnoli.

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

Tutti i tag di questo articolo:

Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)