Il fratello medicina
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racconto di Patrizia Benetti
Sono Mirko, diciassette anni, secondogenito della famiglia Sacchi.
Giordano, vent’anni, è malato, ha bisogno di un donatore di midollo osseo.
Per questo motivo sono nato io, il fratello medicina.
Mi sento un intruso a casa mia.
Papà mi sorride imbarazzato.
Mamma non ha occhi che per il primogenito, lo osserva con occhi colmi d’amore.
Il poveretto soffre. Suda, ha profonde occhiaie, gli mancano le forze.
“Coraggio fratellone, ce la faremo”, gli dico.
“Mi dispiace”, sussurra.
“Non devi”, replico sorridendo.
Un’ambulanza ci porta all’ospedale.
Due infermieri ci accompagnano in sala operatoria.
Ho freddo e paura. Poi l’anestesia.
Mi sveglio intontito. Sono in stanza, nel letto accanto a quello di mio fratello.
L’operazione è riuscita perfettamente.
Giuliano è guarito.
Nostra madre scoppia in lacrime, lo abbraccia, gli accarezza il viso.
Quindi si china su di me, ma io la allontano.
Papà è in piedi, a capo chino, gli occhi umidi.
Stringo la mano a mio fratello.
Lui mi sorride grato.
L’incubo è finito.
Sewn (The Feeling, 2006)

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Redazione di Periscopio
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani