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Si costruiscono macchine indistruttibili che resistono nello spazio fino al raggiungimento della luna e di altri pianeti e non si riesce a trovare la cura per combattere il cancro? Incredibile e impossibile Ogni tanto ci “sfornano” un successo nella ricerca: Bene, anzi, benissimo. E poi? Silenzio… E noi tutti stiamo in attesa… Perché si sa la speranza è l’ultima a morire… Si potrebbero anche costruire automobili indistruttibili, che salverebbero da morte certa le persone, ma il problema non si pone… Perché? Perché tutto questo potrebbe (uso il condizionale) far parte di un’aggregazione di poteri molto forti, anzi fortissimi, insuperabili. Per esempio: che fine farebbe il mercato delle automobili che hanno bisogno di “sfornare” modelli di continuo? Ma chi se ne frega se la mortalità in incidenti sale di continuo. Anzi, meglio… Per non parlare delle assicurazioni… Quanto ci perderebbero? Rischierebbero la chiusura dell’attività.
Ricapitoliamo: spesso si leggono titoli come “Trovata la molecola anti-tumore” ecc.., ma poi, per svariati motivi, tutto si placa. Sorge il dubbio che potrebbe essere presa in considerazione solo se portasse maggiori utili alle case farmaceutiche. Poverine, se dovesse ridursi il loro fatturato, come potrebbero reagire? Una domanda sorge spontanea: quanto costa, alle strutture sanitarie, ogni malato di cancro? Migliaia di euro, anzi, centinaia di migliaia di euro all’anno. Al fatturato oncologico non si può togliere la principale ragione del fatturato poiché si rischierebbe di mettere in crisi tutto il sistema. Ci troviamo di fronte ad un’aggregazione di poteri.
Chissà perché mi viene in mente il Metodo Di Bella e la “sospetta” sperimentazione “fallita”. Non intendo ripercorrere tutta la “storia”, poiché ognuno di noi la ricorda benissimo. Si è parlato di “bluff” o davvero esisteva un complotto che intendeva non rivelarci la rivoluzione nel campo della cura del cancro?
Un malato di cancro costa moltissimo perché ai chemioterapici vengono associati altri farmaci per combattere gli effetti “sgradevoli” di tali terapie. E’ una catena e una giostra che va e viene e fa vomitare, in tutti i sensi. Però potrebbe far comodo così.
Veramente vi è qualcuno che pensa che siamo tutti stupidi? I soldi della ricerca non sono mai sufficienti? I nostri ricercatori non sono all’altezza? Tutte balle, balle, semplicemente balle.

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Laura Rossi

Curatrice e insegnante d’arte. Ha recensito vari libri e ha collaborato con alcuni mensili curandone la pagina dell’arte come “la cultura e l’arte del Nord-est” e la pagina dell’arte di Sport-Comumi. Ha curato la Galleria Farini di Bologna e tutt’ora dirige e cura a Ferrara la Collezione dello scultore Mario Piva. Ha ricoperto per circa dieci anni la carica di presidente della Nuova Officina Ferrarese, con decine di pittori e scultori fino agli inizi degli anni duemila. Sue critiche d’arte sono pubblicate sul “Dizionario enciclopedico internazionale d’arte contemporanea” 1999/2000


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it