Non ti dico buongiorno, ti dico Nutella. Il nuovo spot pubblicitario della famosa crema gianduia spalmabile va molto oltre le strategie commerciali che Vance Packard descrisse nel suo “I persuasori occulti”, uscito nel 1957 e ripreso nei primi anni Ottanta. Allora Packard illustrò, destando un notevole scalpore, le tecniche seduttive che volevano dimostrare i presunti effetti benefici derivanti dal consumo o dall’uso di un determinato prodotto. Eravamo però di fronte a consigli più o meno convincenti da seguire, a tentativi più o meno riusciti di orientare i comportamenti, realizzati dalle grandi multinazionali. Nel caso nostro invece siamo alla manipolazione del linguaggio, all’intervento semantico che modifica le consuetudini, insinuante e carezzevole. Molto più delle parole o del gergo che diventano modi di dire comuni e che però poco a poco spariscono.
Quindi, buongiorno si può dire Nutella, in tante maniere – afferma la pubblicità – scrivendo su una confezione un pensiero, una frase, esprimendo un sentimento verso chi ti è caro. Personalizzando il messaggio.
È sottinteso che così si comincia meglio la giornata e che tutto potrà andare bene. Se poi le cose dovessero andar male, se per esempio ci si dimentica dell’anniversario di matrimonio, o di un compleanno, o di una ricorrenza importante, o di non so che altro, niente paura: non si chiede perdono, si chiede Nutella, dice sempre lo spot. La pubblicità ci invita a cambiare il linguaggio in nome di una crema, ma insomma, la vita è comunque dolce. Che volete di più?
Sostieni periscopio!
Franco Stefani
I commenti sono chiusi.
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it