IL FATTO
Lettera aperta da una scrittrice tedesca derubata a Ferrara
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Cari lettori di Ferraraitalia,
sono una scrittrice tedesca e sono arrivata a Ferrara sabato scorso, con l’idea di fermarmi qualche giorno nella vostra splendida città, prima di riprendere il mio viaggio per Roma. Questo viaggio a Ferrara era un progetto accarezzato da molto tempo, in onore di Giorgio Bassani, uno scrittore che mio marito ed io ammiravamo molto. Purtroppo la prima notte a Ferrara, una città che (meraviglia delle meraviglie!) non ha bisogno di un solo parcheggio controllato, la mia macchina è stata svaligiata in via Baluardi, molto vicino a Piazza Travaglio. L’avevo parcheggiata là, con due valigie e delle scatole all’interno, perché sembrava al sicuro e il padrone dell’albergo mi aveva garantito che non c’era pericolo. I ladri hanno preso le mie valigie che contenevano dei vestiti e delle scarpe, anche vecchi, e del materiale elettronico. Molte di queste cose non hanno un grande valore materiale e in più sono assicurata, ma ciò che mi rende inconsolabile è che hanno per me un grande valore sentimentale e per molti versi sono insostituibili. Mio marito, con cui volevo fare questo viaggio, è morto in ottobre. Quasi tutto quello che c’era nelle valigie ha un significato emotivo, è pieno di ricordi ed è quindi molto prezioso.
Ferrara sembra così cordiale e tranquilla. La gente è rilassata, il posto molto bello e tutti ne sembrano orgogliosi. Non c’è nulla che dovrebbe rendere la gente più orgogliosa della propria città, se non che altri si possano sentire sicuri e benvenuti. So che la povertà può indurre a rubare le cose degli altri, e che lasciarle incustodite può rappresentare una tentazione. Io non sono ricca, ma sono pronta ad offrire 400 euro per la restituzione del contenuto delle valigie, che è molto di più di ciò che varrebbero se andassero vendute in un negozio dell’usato, ma che ha per me un significato incalcolabile. Non ho bisogno delle valigie, né degli strumenti di valore che sono stati rubati. Non mi interessa chi ha preso le mie cose. Non ho bisogno della polizia. Vi chiedo solo, per piacere, di ridarmele indietro o di aiutarmi a recuperarle.
Potete rivolgervi al giornale in modo anonimo (interventi@ferraraitalia.it) o chiamarmi allo 06 9563532, per accordi sullo scambio di soldi e cose.
Grazie infinite,
Esther Kinsky
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