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IL FATTO
Incendio della Cleprin nel casertano. Antonio Picascia: “Ma non manderete in fumo un sogno”

Articolo pubblicato il 25 Luglio 2015, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 3 minuti


Abbiamo conosciuto Antonio Picascia, amministratore delegato di Cleprin, in marzo quando è venuto a parlare a Ferrara ospite della cooperativa di commercio equo altraqualità, insieme a Simmaco Perrillo di NCO-Nuova Cooperazione Organizzata: una concreta alternativa di legalità per la rinascita della provincia di Caserta (leggi l’articolo).

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Incendio alla Cleprin, fabbrica di Sessa Aurunca nel casertano (foto tratta dal sito Vita.it)

Appena due giorni fa un incendio, le cui cause rimangono per ora sconosciute ma che lasciano pensare alla pista dolosa, ha seriamente danneggiato l’impianto industriale. Come segno di solidarietà con chi quotidianamente si impegna per un cambiamento economico e culturale nella propria terra, la redazione di Ferraraitalia ha deciso di pubblicare il comunicato di Pro Loco Voghiera e del Coordinamento Provinciale di Ferrara di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, con l’impegno di continuare a tenervi aggiornati sulla situazione.

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Uno dei post pubblicati sulla pagina Facebook della fabbrica di detersivi ecocompatibili Cleprin di Sessa Aurunca.

di Prolo Loco Voghiera e Coordinamento Provinciale di Ferrara di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

La scorsa notte un vasto incendio ha devastato l’area produttiva della Cleprin Srl, industria chimica casertana specializzata nella produzione e vendita di detersivi industriali e nella produzione di detergenti in eco-dosi idrosolubili e completamente eco-compatibili.

Quella del suo amministratore delegato Antonio Picascia e di tutti i lavoratori dell’azienda è una doppia scommessa: la riappropriazione e rigenerazione del territorio campano attraverso la creazione di un sistema economico legale ed etico, come antidoto all’economia criminale. Nonostante i tentativi prima di infiltrazione nella Cleprin e poi di estorsione da parte del clan di Sessa Aurunca, affiliato ai Casalesi, Antonio ha scelto, infatti, la propria dignità e la propria libertà di imprenditore, denunciando l’accaduto alle forze dell’ordine.

Appena una quindicina di giorni fa, lo scorso 7 luglio, la delegazione del Coordinamento di Ferrara Libera e di Pro Loco Voghiera – nel corso del viaggio in Sicilia per consegnare alla Cooperativa Rita Atria il camioncino destinato a lavorare su un bene confiscato alle mafie – aveva fatto visita all’azienda e conosciuto Antonio, che aveva trasmesso ai giovani volontari il proprio impegno quotidiano contro la criminalità organizzata.

Le cause del rogo sono ancora sconosciute e al momento nessuna pista viene esclusa.

“La notizia ci ha lasciato senza parole – afferma Elia Fantini, segretario Pro Loco Voghiera e volontario del Coordinamento di Ferrara di Libera – solo pochi giorni fa siamo rimasti sbalorditi di fronte alla professionalità, allo spirito imprenditoriale, alla competenza e alla serietà della ditta Cleprin, del suo amministratore e di tutti i suoi lavoratori. Abbiamo conosciuto persone e professionisti in grado di fare della legalità e dell’impegno i valori fondamentali della loro attività economica, dimostrando potenzialità che sono un esempio per tutti noi ragazzi”.

“Si tratta, purtroppo, dell’ennesima conferma – aggiunge Donato La Muscatella, Referente per il Coordinamento di Ferrara di Libera – di quanto le organizzazioni criminali temano la rivoluzione culturale che sviluppano sul territorio aziende come la Cleprin, proponendo un modello imprenditoriale virtuoso che promuove i diritti di tanti e non la ricchezza di pochi. Ora più che mai bisogna far sentire ad Antonio Picascia e a tutti i lavoratori che non sono soli”

Pro Loco Voghiera e il Coordinamento di Ferrara di Libera vogliono ribadire la propria vicinanza e il proprio sostegno ad Antonio, a Simmaco e a tutti i lavoratori e collaboratori di Cleprin e Nuova Cooperazione Organizzata in questo momento così difficile: la battaglia per un’economia e una cultura di legalità è lunga e difficile, ma vale la pena combatterla e noi siamo al vostro fianco.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani