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Hanno rinunciato alle bombe carta e ai petardi davanti al carcere per una manifestazione dai toni più pacifici nel centro della città, i militanti di area antagonista che hanno ribadito ieri la loro solidarietà ai detenuti anarchici dell’Arginone.

Si sono dati appuntamento in piazza Castello a Ferrara in una cinquantina circa. Hanno abbandonato le proteste più agitate che li avevano contraddistinti finora, per un sit in di sostegno a nove anarchici attualmente rinchiusi nella casa circondariale. Si tratta di Lucio Alberti, Graziano Mazzarelli e Francesco Sala, accusati di reati contro i cantieri della Tav Torino – Lione, Michele Fabiani, Gianluca Iacovacci e Adriano Antonacci condannati per reati con finalità eversive, Francesco Porcu condannato per il sequestro Silocchi, e Alfredo Cospito e Nicola Gai, condannati per aver gambizzato nel 2012, a Genova, Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare.

“Sono una giornalista, c’è qualcuno di voi con cui posso parlare?”. Non finisco la frase che il ragazzo che ho accanto mi volta le spalle e se ne va. Un altro, quasi parlando fra sé dice: “Noi non parliamo coi giornalisti”. “Perché?”, chiedo. “Perché è già tutto scritto qui” e mi passa il volantino che porta la firma di compagne e compagni contro il carcere e il suo mondo.

E’ un’occasione persa per approfondire alcuni temi, come le condizioni dei detenuti all’interno del carcere di Ferrara, la sproporzione delle pene per i militanti No Tav, la disumanità di misure come l’isolamento. Si poteva parlare per ore, invece il messaggio alla città è stato affidato alla lettura integrale del volantino tramite microfono.

“In particolare, nel carcere di Ferrara esiste una sezione speciale chiamata Alta Sorveglianza 2 (AS2), in cui vengono rinchiusi prigionieri anarchici, che vengono accusati dallo Stato di inseguire, nei modi più svariati (come, ad esempio, dei sabotaggio o delle azioni dirette contro il potere) quel crimine chiamato libertà. Negli ultimi giorni, nel carcere di Ferrara, è successo qualcosa a cui dare voce nelle strade. Successivamente all’isolamento imposto ad un prigioniero (Alfredo Cospito , ndr) avvenuto il 13 febbraio, dopo un alterco con una guardia, gli altri detenuti in AS2 hanno fatto una battitura (sbattere pentole e altre suppellettili su porte e finestre per protesta, ndr) della durata di tre giorni. In seguito, hanno ricevuto una notifica in cui vengono informati che avrebbe avuto luogo un consiglio disciplinare entro dieci giorni con le accuse di sommossa e disturbo.
Il 28 febbraio Alfredo è tornato dall’isolamento. Lo stesso giorno è stato portato via Graziano (Mazzarelli, ndr). Dopo il consueto processino i compagni sono stati tutti condannati a 15 giorni di esclusione dalle attività comuni, ovvero nei prossimi mesi ognuno dei prigionieri finirà in punizione per due settimane, Nel frattempo sono stati trasferiti dal carcere di Alessandria altri due prigionieri anarchici (Porcu e Iacovacci, ndr)”.

Ad ascoltare le loro parole sono per lo più vigili, polizia e carabinieri che fanno da cornice alla piazza. I passanti prendono il volantino più distratti che interessati.
Le domande ai manifestanti rimangono sospese in questo pomeriggio di struscio cittadino, dove si poteva parlare e non lo si è fatto.

(foto di Stefania Andreotti)

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Stefania Andreotti

Giornalista e videomaker, laureata in Tecnologia della comunicazione multimediale ed audiovisiva. Ha collaborato con quotidiani, riviste, siti web, tv, festival e centri di formazione. Innamorata della sua terra e curiosa del mondo, ama scoprire l’universale nel locale e il locale nell’universo. E’ una grande tifosa della Spal e delle parole che esistono solo in ferrarese, come ‘usta’, la sua preferita.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it