IL DOSSIER SETTIMANALE
Una torrida estate di politica e immigrazione
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Dopo le barricate antimigranti dell’ottobre 2016 a Goro, dove gli abitanti protestarono contro l’arrivo di alcune donne, da pochi giorni il nostro territorio è tornato alla ribalta della cronaca per il presidio di alcuni abitanti di una frazione di San Pietro in Casale, anch’essi in rivolta per l’arrivo di una decina di stranieri, al grido di “Stop business accoglienza”. Ma se i cittadini di Goro e Gorino, con il passare dei giorni, avevano fatto qualche passo indietro quando avevano saputo di dover ospitare solo alcune ragazze, fra le quali anche una incinta, per gli abitanti de Il ghetto, questo – purtroppo – il toponimo della borgata al centro delle nuove polemiche, non sembra fare alcuna differenza che i presunti futuri ospiti siano ‘minori non accompagnati’. Anzi, sui giornali si leggono dichiarazioni come: “Le nostre mogli e i nostri bambini devono per forza passare davanti dalla villa che accoglierà i migranti, senza peraltro la certezza che siano tutti minorenni. Sono in dieci e fra loro ci potrebbe essere qualche malintenzionato. Non possiamo, quindi, stare tranquilli”. O ancora: “Magari la maggior parte sono bravi ragazzi, ma basta qualche mela marcia nel gruppetto per rovinare tutto. E poi lo sappiamo: l’unione fa la forza e quello che questi minori singolarmente non farebbero, potrebbero pensare di compierlo in gruppo”.
Da quanto si legge nella Scheda tecnica di approfondimento sul sistema di accoglienza minori richiedenti asilo nel Comune di San Pietro in Casale, consultabile in pdf dal sito istituzionale del Comune (per leggerla clicca qui), l’assegnazione nasce dall’adesione dell’Unione Reno Galliera al “progetto triennale metropolitano riguardante il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar)”. L’Azienda Servizi alla Persona Città di Bologna ha emanato un Avviso pubblico per “l’individuazione di cooperative sociali, associazioni, enti attuatori con cui costruire progetti di accoglienza” e “La Cooperativa Sociale Camelot risulta essere il primo gestore presente nella graduatoria per i servizi legati all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, all’interno del quale è stata proposta l’apertura di diverse nuove strutture nel territorio metropolitano. In vista della partecipazione al percorso di progettazione condivisa, la Coop Camelot aveva preso contatto, in completa autonomia, con un privato per mettere a disposizione del progetto un appartamento a San Pietro in Casale”. In ogni caso, dalle dichiarazioni fatte dal vicesindaco di San Pietro in Casale Raffaella Raimondi in un’intervista a Radio Città del Capo, a quanto pare non è sicuro che i ragazzi arrivino davvero e se dovesse accadere si parla comunque di settembre.
Intanto il governo italiano è arrivato ad ipotizzare la necessità di chiudere i propri porti dopo che, la settimana scorsa, sono sbarcati, nelle nostre coste, oltre 12 mila persone in 48 ore.
Un grido d’aiuto da parte di un Paese che sta facendo la parte da leone nell’affrontare un flusso migratorio, forse, senza precedenti.
In molti gridano all’invasione e se è vero che, rispetto al decennio 2004-2013, gli sbarchi sono decisamente cresciuti di numero, secondo uno studio Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale), cresce anche il numero dei migranti che lasciano il nostro paese.
Dall’operazione ‘Mare nostrum’ alla recente discussione sullo ‘ius soli’, passando per il presunto scandalo delle Ong impegnate, al largo delle coste italiane, nel salvataggio dei migranti, il tema del giorno, da anni, è sempre quello dell’immigrazione.
Un flusso costante e, all’apparenza, inesauribile di persone in fuga da guerre e povertà, per alcuni, una ‘colonizzazione’ silenziosa che cambierà per sempre il volto della bianca Europa, per altri.
Il dossier di questa settimana è dedicato all’approfondimento di questo tema che divide e fa discutere.
LONTANI DA CASA. IL DOSSIER SETTIMANALE N. 7/2017 – Leggi il sommario
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Simona Gautieri
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