Il Conservatorio apre le danze del Carnevale Rinascimentale a Ferrara
Da organizzatori
Fiato alle trombe, è arrivato il Carnevale! Un Carnevale Rinascimentale sarà quello che dal 23 al 26 febbraio riempirà di iniziative le vie e i palazzi più belli della città, ma anche quello proposto dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, attraverso le musiche del repertorio dell’Ensemble di trombe rinascimentali e barocche.
Giovedì 23 febbraio, alle 17 a Palazzo Roverella di Corso Giovecca 47, verrà infatti inaugurata la gioiosa rassegna cittadina, con i saluti del vicesindaco del Comune di Ferrara Massimo Maisto, del presidente del Conservatorio di Ferrara Francesco Colaiacovo, del presidente dell’Ente Palio di Ferrara Stefano di Brindisi, del presidente del consorzio Visit Ferrara Matteo Ludergnani e della presidente del Garden Club di Ferrara Gianna Foschini Borghesani, che presenterà l’omaggio floreale dedicato alla madrina dell’edizione 2017, Eleonora d’Aragona.
Dopo le presentazioni, sarà il momento di “Fiato alle Trombe: è arrivato il Carnevale!”, intervento musicale a cura dell’Ensemble di trombe rinascimentali e barocche del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Nato lo scorso anno da un laboratorio realizzato all’interno del Conservatorio (su volontà di Martina Dainelli, docente di Tromba e Trombone, con la collaborazione di Michele Santi, docente alla Master class di Tromba rinascimentale e barocca) l’Ensemble ha debuttato proprio nell’edizione scorsa del Carnevale Rinascimentale a Palazzo Roverella. Sono seguiti da allora numerosi altri concerti, tra cui quelli a Palazzo Bonacossi, Ferrara Organistica e La furia di Orlando. Attraverso l’uso di strumenti originali gli allievi del Conservatorio, ma anche esterni, si possono confrontare con la musica antica, che sta vivendo negli ultimi tempi una felice e promettente riscoperta.
A fine concerto, intorno alle 18.45, è previsto un aperitivo finale. L’ingresso è libero.

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)