Il commento di Confagricoltura Ferrara alla campagna grano ormai ultimata
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da: ufficio stampa Confagricoltura Ferrara
“L’inizio della campagna 2015 è stato caratterizzato da un aumento generalizzato, sia in provincia di Ferrara che nell’intera Regione Emilia Romagna, degli ettari seminati sia a frumento duro che tenero. Giunti ormai al termine della campagna, si rileva come l’aumento della superficie non abbia avuto come conseguenza l’aumento della produzione complessiva in granella”.
E’ questo il commento, a campagna di raccolta del grano ormai ultimata, del Presidente della Sezione Cereali di Confagricoltura Ferrara Enrico Gambi, che prosegue sottolineando come i risultati produttivi siano stati molto disomogenei tra le varie zone, ma anche all’interno degli stessi comprensori. “Un elemento che incide molto sui risultati produttivi è rappresentato dalla capacità di sgrondo delle acque; infatti i terreni che per vari motivi non hanno drenato adeguatamente, patendo con un prolungato ristagno idrico i periodi di pioggia intensa, non hanno dato risultati positivi e di queste situazioni purtroppo ve ne sono state tante.
Anche l’inverno che potremmo definire sostanzialmente mite, non ha aiutato il percorso di sviluppo dei frumenti; per contro, la fine del ciclo ha giovato di temperature relativamente miti e di una buona disponibilità idrica, dando origine ad un buon livello qualitativo delle granelle, che presentano tenori in peso specifico mediamente elevati e con buoni contenuti proteici per quanto riguarda i grani duri.
Abbiamo assistito anche ad un leggero anticipo della raccolta – prosegue Gambi – e ad un appiattimento delle epoche tra frumento tenero e duro, che a volte ha annullato il divario tra varietà precoci e tardive. In estrema sintesi, si sta completando una campagna con buoni livelli qualitativi, che lascia un po’ di amaro in bocca per livelli produttivi non sempre soddisfacenti. Ritengo infine – conclude il Presidente della Sezione Cereali di Confagricoltura Ferrara – che ancora una volta vada ricordato a chi stocca e conserva il nostro prodotto, quanto sia importante la separazione qualitativa delle varie partite, al fine di ottenere la valorizzazione del prodotto, auspicando un trasferimento agli agricoltori di parte di questo risultato”.
“I primi dati confermano una campagna 2015 fra alti e bassi – afferma il Presidente di Confagricoltura Ferrara Pier Carlo Scaramagli – l’aspetto sicuramente positivo è dato dalla qualità e dalla sanità del prodotto sia per il grano duro che per il tenero.
Più differenziata la produzione. Volendo esprimere con una forcella la produzione media ettariale, seppur indicativamente, potremmo attestarci tra i 60 ed i 70 q.li per ettaro. Purtroppo si devono registrare situazioni di scarsa produzione, concentrate in alcuni areali (la parte centrale della provincia, l’argentano), dove l’andamento microclimatico non è stato favorevole.
Invece fortunatamente, i timori per le alte temperature delle settimane conclusive del ciclo produttivo si sono rivelati infondati. I dati statistici rappresentano però solo una parte delle componenti che concorrono a dare un giudizio di merito complessivo all’annata.
A questo proposito non resta che attendere – conclude il Presidente Scaramagli – con qualche fondata speranza, pur nella volatilità e complessità dei mercati di questi anni, notizie positive per quanto riguarda i prezzi dei prodotti”.
Secondo i dati di Confagricoltura Ferrara, la superficie totale regionale investita a grano è stata, in questa annata agraria, pari a circa 201.000 ettari (67.000 grano duro e 134.000 grano tenero). La provincia che ha la maggiore estensione coltivata a grano è Ferrara con 49.550 ha (22.000 duro e 27.550 tenero), seguita da Bologna (37.950 ha circa) e Ravenna (24.500).
(in foto: Enrico Gambi)
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