Il Circolo di Legambiente “Delta del Po” si esprime sul mega-progetto da 185 milioni
da: Circolo di Legambiente “Delta del Po”-Comacchio
Da qualche settimana abbiamo preso atto di alcune informazioni circa il mega-programma (costo dichiarato di 185 milioni di euro) di interventi produttivi e edilizi che un gruppo di imprenditori privati, con in testa società del gruppo Tomasi, avrebbe concordato di realizzare sul territorio comacchiese.
A quanto pare i progetti erano già stati presentati nei primi giorni di settembre 2013 per una richiesta di co-finanziamento presso Invitalia spa e il Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso la formula del Contratto di Sviluppo.
Il nostro circolo esprime la sua forte contrarietà a questo ennesimo tentativo, cosi come realizzato e presentato, di voler forzare le logiche e le procedure che una corretta amministrazione e pianificazione del territorio richiederebbero, attraverso una operazione poco chiara nel metodo, e a prima vista inaccettabile anche nel merito.
La definizione del “futuro del territorio comacchiese per i prossimi 20 anni” (così è stato presentato questo pacchetto di interventi) pensiamo debba passare per ben altre e più attente forme di valutazione, condivisione, informazione, partecipazione, negoziazione, e non attraverso pericolose scorciatoie.
Come parte attiva della società civile siamo sempre pronti ad apportare le nostre proposte e critiche costruttive sul futuro, convinti ancora una volta che solo attraverso un vero ed aperto “confronto” fra tutte le parti in causa si possano ottenere i migliori risultati, un confronto che finora, purtroppo, nonostante le numerose richieste, non è stato realizzato.
I dettagli delle proposte e delle critiche, verranno esposti in un apposito Dossier, e presentati quanto prima in un incontro pubblico al quale invitiamo fin da ora, oltre che la stampa, chiunque creda esistano altri modi di programmare e realizzare il futuro.

Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)